I dibattiti

Sì alle mascherine per le guardie di confine, senza indugio!

L'appello di Fiorenzo Rossinelli, già comandante delle guardia di confine regione 4

(Ti-Press)

La mascherina è inutile per chi è sano dicevano i virologi e gli esperti, quindi le direttive federali per le guardie di confine inizialmente furono “nessuno le porta” anzi, guai a chi le porta, sono prioritarie per i sanitari! Il confine nazionale sud è incastonato nel territorio lombardo e piemontese, caratterizzato dalla più alta densità di popolazione d’Europa, infatti guardando a Sud da Chiasso, senza calcolare Milano, contiamo due o tre milioni di abitanti, quel territorio ben si sa è fra i massimi focolai di questo micidiale virus, da lì provengono frontalieri, trasportatori di merci e altre persone che devono entrare o transitare dalla Svizzera, potenzialmente asintomatici e diffusori di virus.

Le guardie di confine sono il biglietto da visita della Confederazione, costituiscono il primo incontro e paradossalmente fanno da “filtro” per chi dall’estero per lavoro o altra necessità deve accedere alla Svizzera. Di questi tempi presidiano quei pochi valichi aperti e nelle loro incombenze svolgono compiti doganali e di polizia di frontiera, devono controllare i documenti alle persone, in certi casi respingerle e in casi imprevedibili anche reagire, trovandosi improvvisamente al di sotto delle distanze sociali imposte, sui treni e sui torpedoni non è nemmeno possibile tenere le distanze, inoltre quegli agenti sono pure dei soccorritori, le pattuglie dispongono di defibrillatori.

Poco si sa di questo virus, quindi ovunque le forze dell'ordine portano una mascherina, nella vicina Lombardia obbligatoria per tutti. Le guardie di confine sono ben consce dei rischi potenziali di questo insidioso virus per se stesse, colleghi e famigliari e anche per le persone controllate, non sarebbe stato meglio prudenzialmente dotarle di mascherine? Certo quelle giuste, non ne sarebbero state tolte molte al quantitativo disponibile ma avrebbero evitato inutili polemiche e favorito un clima di lavoro più disteso e magari preservato la salute.