L'istituto di credito rassicura la Città. Per il Municipio il servizio alla popolazione resta 'prioritario'
Né licenziamenti, né disservizi: la chiusura degli sportelli di BancaStato a Mendrisio non avrà conseguenze. Parola dell'istituto di credito. Rassicurazioni che alle autorità locali non bastano. Del resto, il Municipio non ne sapeva nulla: la decisione è arrivata a sorpresa. Sino al lancio della petizione promossa dal gruppo Lega-Udc-Ind. e condivisa da tutte le forze politiche - e decisa a impedire la 'serrata' -, l'esecutivo non aveva ricevuto alcuna comunicazione da parte della direzione sulla riorganizzazione della sede. Tolto il velo del silenzio, i vertici hanno motivato la scelta nero su bianco.
Come spiega BancaStato, fa sapere l'autorità rispondendo alle preoccupazioni esternate (tramite interrogazione) del consigliere comunale Massimiliano Robbiani (Lega), la misura non avrà "particolari ripercussioni per i dipendenti, escludendo licenziamenti" e neppure per l'utenza. L'esecutivo, però, ne vuole sapere di più. Per cominciare, quindi, la Città si è "prontamente attivata" e ha scritto al Consiglio di Stato per chiedere di "adoperarsi per evitare la chiusura degli sportelli di Mendrisio". Cantone dal quale si attende ancora un riscontro.
D'altro canto, ribadisce l'autorità comunale, "pur avendo preso atto delle motivazioni e rassicurazioni dell'istituto", adesso è "prioritario" continuare a "garantire un servizio alla popolazione, in particolare per la fascia anziana che è meno abituata ai sistemi digitali e che necessita di una consulenza diretta". Ma soprattutto, rileva ancora il Municipio, "mal si comprende tale scelta, considerata l'importanza strategica che riveste la Città di Mendrisio quale secondo polo economico del Canton Ticino, Comune polo del Distretto e città universitaria".
A dar man forte al capoluogo ci saranno poi gli stessi cittadini che hanno sottoscritto la petizione, rallentata oggi solo dall'emergenza Covid-19. A tempo debito si tireranno le somme e conteranno le firme.