L'apertura del procedimento contro tre ex funzionari della federazione di calcio tedesca e l'ex segretario generale della Fifa Urs Linsi slitta a mercoledì
Più di due ore di ritardo, affinché la Corte potesse reagire a una serie di imprevisti, tra i quali la mancata segnalazione della presenza in tribunale di alcuni assistenti dei legali regolarmente annunciati, e pochi minuti di dibattimento, chiusi con il rinvio del processo promosso dal Tribunale federale (Tpf) nei confronti di quattro ex dirigenti del mondo del pallone nell'ambito dello scandalo finanziario relativo ai Mondiali di calcio giocati in Germania nel 2006. Al centro della vicenda un prestito di 6,7 milioni di euro, che ai tempi equivalevano a circa 10 milioni di franchi. Solo uno dei quattro imputati era presente in aula oggi per l'inizio dell'udienza, l'ex segretario generale della Fifa Urs Linsi.
Lo scorso agosto il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) ha promosso l'accusa contro tre ex funzionari della federazione di calcio tedesca (Dfb) - l'ex segretario generale Horst Rudolf Schmidt e i due ex presidenti Theo Zwanziger e Wolfgang Niersbach - oltre che l'ex funzionario elvetico della Fifa Urs Linsi. I primi tre imputati facevano parte del Comitato per i Mondiali 2006, in cui vi era anche l'ex calciatore Franz Beckenbauer.
L'inizio del dibattimento è rimasto incerto fino all'ultimo poiché Zwanziger, 74 anni, la scorsa settimana aveva annunciato di non volersi recare a Bellinzona a causa del coronavirus. La stessa motivazione è stata addotta anche da Niersbach, i cui legali hanno indicato di aver chiesto un rinvio poiché l'ex funzionario, 69enne, rientrerebbe nella categoria di persone a rischio a causa della sua età .
In assenza di tre imputati su quattro - Linsi era l'unico presente - la corte presieduta dalla signora Sylvia Frei ha quindi deciso di rinviare l'inizio del processo, che si terrà a porte chiuse a causa del coronavirus, a mercoledì. Le giustificazioni addotte dagli assenti non sono state ritenute valide, in virtù delle misure preventive adottate dai funzionari del Tribunale, in ossequio alle direttive federali e cantonali emanate negli scorsi giorni (contatti da evitare, distanza di sicurezza tra i presenti, formulario da completare e firmare con le generalità dei presenti, misurazione della febbre). In ogni caso, la Corte dovrà emettere una sentenza in prima istanza entro il prossimo 27 aprile, altrimenti i reati commessi andranno in prescrizione.
Per evitare ciò, il Tpfa fine gennaio aveva invitato l'Mpc a completare l'atto d'accusa nei confronti dei quattro ex dirigenti del mondo calcistico.
Schmidt, Zwanziger e Linsi sono accusati di truffa in correità , mentre Niersbach di complicità in truffa. Inizialmente l'Mpc aveva anche ritenuto il riciclaggio di denaro ma questa accusa è ormai prescritta dallo scorso luglio. Gli imputati sono accusati di aver ingannato con astuzia i membri di un'organizzazione di vigilanza del comitato organizzatore della Dfb per i Mondiali del 2006.
La vicenda giudiziaria è piuttosto complessa. Dalle indagini emerge che nell'estate 2002 Beckenbauer ha contratto dall'ex Ceo di Adidas Robert Louis-Dreyfus un prestito - a proprio nome - di 10 milioni di franchi. La cifra è stata impiegata a favore di un'impresa qatariota di Mohammed Bin Hammam, allora membro del comitato esecutivo e della commissione finanziaria della FIFA. Le indagini non hanno potuto chiarire in modo definitivo lo scopo di questo versamento.
Stando alle informazioni fornite da Beckenbauer, la cifra è stata chiesta da Mohammed Bin Hammam, rispettivamente dalla commissione finanziaria della FIFA, come contropartita al Comitato per i Mondiali 2006, per un fondo pari a 250 milioni lasciato a libera disposizione della Federazione internazionale di calcio (FIFA). Siccome la DFB non ha voluto mettere a disposizione questa cifra, Beckenbauer l'ha personalmente versata servendosi del prestito.
Nell'aprile 2005 il debito personale di Beckenbauer è stato estinto trasferendo 6,7 milioni di euro (che in base al cambio dell'epoca corrispondevano alla somma dovuta in franchi) da un conto della DFB, rispettivamente del Comitato organizzatore, alla FIFA e poi, ancora nello stesso giorno, a un conto svizzero di Robert Louis-Dreyfus. L'accusa del MPC concerne il rimborso del prestito eseguito dagli imputati.
Beckenbauer, Schmidt, Zwanziger e Niersbach componevano la presidenza del Comitato organizzativo. Linsi era allora segretario generale della FIFA e quindi primo interlocutore della presidenza del Comitato.
Gli imputati sapevano che la commissione presidenziale, che andava assolutamente coinvolta per un pagamento di questa entità , non avrebbe approvato l'estinzione del prestito con fondi della Dfb. Per ottenere il rimborso, gli imputati lo hanno quindi presentato alla commissione come un cofinanziamento della Dfb per un programma della Fifa a sfondo culturale.
Nel luglio 2019 il Mpc ha disgiunto il procedimento contro Beckenbauer per condurlo separatamente. Un giudizio comune ritarderebbe inutilmente il procedimento contro gli altri imputati, poiché, secondo la prognosi attuale, lo stato di salute dell'ex calciatore non permette una sua partecipazione al dibattimento al TPF o una sua audizione dinanzi alla giustizia.
Inoltre, lo scorso ottobre l'Mpc ha chiesto all'Austria, dove risiede, una perizia sul suo stato di salute per stabilire se il procedimento può essere portato avanti.
A fine agosto anche il Il Tribunale superiore del Land di Francoforte sul Meno (D) ha dato il via libera alla presentazione delle accuse contro i quattro funzionari. Secondo la Corte tedesca, vi è un sufficiente sospetto che gli imputati abbiano commesso il reato di evasione fiscale rimborsando il prestito di 6,7 milioni di euro.
Zwanziger, tre settimane fa, non aveva usato giri di parole per commentare la vicenda giudiziaria: in un'intervista alla "Schweiz am Wochenende", aveva indicato che «la sentenza svizzera posso buttarla nel cestino», denunciando inoltre arroganza e negligenza da parte di procuratori federali e giudici del Tribunale penale federale.
In Germania, tale sentenza non sarà esecutiva, poiché i reati di truffa e amministrazione infedele saranno ormai prescritti. «Il procuratore federale spende centinaia di migliaia di franchi per la procedura che non verranno mai recuperati. Si tratta di un'arroganza senza precedenti», aveva criticato Zwanziger, sostenendo che il procuratore federale sta indagando da quattro anni su attività avvenute in Germania e che sono da tempo prescritte.