Bellinzonese

Rinaturazione fiume Ticino: 'Ancora una volta perdenti'

L'Unione contadini critica molti punti del previsto parco fluviale, dall’eliminazione di argini alla sparizione di circa 10 ettari di terreno verde

27 dicembre 2018
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Dopo essersi sdraiata sui binari annunciando l’avvio di un referendum per contrastare l’edificazione delle nuove Officine Ffs a Castione su 80’000 metri quadrati di terreno verde pregiato, l’Unione contadini ticinese (Uct) si mette di traverso anche sul progetto di rinaturazione del fiume Ticino e le sue sponde dalla Saleggina di Bellinzona, ai Boschetti di Sementina fino alla confluenza del riale Progero a Gudo. «Ancora una volta il nostro settore esce perdente», dichiara alla ‘Regione’ il presidente Uct Robert Aerni, che fra l’altro è anche membro della Delegazione centrale del Consorzio correzione fiume Ticino committente dell’opera – stimata in 80 milioni di franchi e in gran parte finanziata dalla Confederazione – sostenuta da Città di Bellinzona e Dipartimento del territorio.

«Tenere il piede in due scarpe può in effetti essere criticabile laddove si presentino situazioni che agiscono in modo diverso sugli interessi delle parti in causa», riconosce Aerni: «Tuttavia questo metodo ci consente di poter seguire da vicino i progetti sensibili e di esprimere liberamente l’opinione, anche critica e negativa se necessario. Purtroppo in questo caso essendo stata l’informazione a tratti lacunosa, chiediamo di venire tempestivamente coinvolti nelle fasi successive». Diverse le critiche elencate nelle tre pagine inviate durante la messa in consultazione del progetto. Nota positiva, in entrata, il fatto che sia stata accantonata l’idea di posare 30-40 piante sparse per ettaro in golena (ciò che avrebbe reso difficoltoso lo sfalcio), sostituita da piantumazioni in zone già compromesse per l’agricoltura; nonché l’intenzione di non voler più alzare unilateralmente e ovunque sul suo percorso l’alveo del fiume di 2 metri ma solo nelle zone d’intervento del progetto.

Preoccupa anche il ponte ecologico

Per tutto il resto, pollice verso. Capitolo argini: l’11 ottobre il progetto è stato presentato pubblicamente come in grado di accrescere sicurezza e protezione contro le piene favorendo la dinamicità naturale delle acque rendendo più stabili gli argini. Per contro all’Uct “preoccupano molto, a livello di sicurezza, i chilometri di argini che verranno demoliti e ricostruiti a lato in modo differente e solo in parte! Sono infatti sotto gli occhi di tutti le devastanti immagini sempre più frequenti dei danni causati dall’acqua in tutto il mondo”. Riserve vengono espresse anche sui gruppi di massi previsti nell’alveo a valle della zona Boschetti di Sementina: “Rallenteranno il deflusso delle acque nei momenti critici di piena, rappresentando un pericolo concreto specialmente in periodi ravvicinati di piogge”. Materiale ghiaioso gettato nel fiume: si prevedono 248’000 metri cubi in zona Boschetti e 85’000 ai Saleggi. Ciò a mente dell’Uct “causerebbe molteplici problemi anche, ma non solo, per i pascoli golenali che saranno periodicamente ricoperti da un manto di sabbione ogni qualvolta vi sarà la fuoriuscita del fiume dagli argini sommergibili”. Se è vero che la capacità del fiume non deve venir intaccata, “ci chiediamo come faccia a non diminuire se dovesse venir depositata una quantità così cospicua di materiale nel fiume”.
A preoccupare è anche il previsto ‘ponte ecologico’ che alla curva a ‘S’ di Gudo – dove s’intende coprire la strada cantonale per decine di metri – limiterebbe il rischio di investire la selvaggina che scende verso il piano: “Tuttavia, i danni causati all’agricoltura dagli ungulati ogni anno rappresentano un grosso problema a livello cantonale. Un segnale quindi molto negativo e di scoramento per chi ogni giorno sul campo deve attuare misure di protezione costose e intensive dal punto di vista lavorativo, che poi spesso non funzionano”. Infine la perdita di pascolo ai Saleggi, dove un contadino porta le proprie mucche: “Pur non trovandosi i terreni in zona agricola, egli perderà la maggior parte della superficie vitale per la sua azienda”.

Una serata pubblica di informazione e dibattito tra favorevoli e contrari è prevista verso la metà di gennaio al Ciossetto di Sementina, su iniziativa del Ppd.