Rinaturazione fiume Ticino a Bellinzona: il Consorzio risponde alle critiche sollevate dai contadini. 'Sicurezza al primo posto'
Rendere più sicuro il fiume nel comparto Boschetti e Saleggi a Bellinzona è la priorità del progetto di rinaturazione commissionato dal Consorzio correzione fiume Ticino (Ccft). Lo sottolinea interpellato dalla ‘Regione’ il presidente Edgardo Malè in risposta alla presa di posizione critica dell’Unione contadini ticinese presieduta da Roberto Aerni inoltrata durante la fase di consultazione (vedi edizione di ieri). Malè difende innanzitutto l’informazione e il coinvolgimento dei vari attori attivi sul territorio circostante il fiume, come ad esempio i contadini, a cui il Ccft affitta i terreni golenali. Il progetto portato avanti dal Ccft con il sostegno del Dipartimento del territorio e della Città di Bellinzona è stato condiviso, dalla sua nascita nel 2014, durante una o due riunioni l’anno in seno al gruppo di accompagnamento cui partecipa anche questa categoria, oltre a pescatori, Catef, Otr, Wwf, Pro Natura ecc. Aerni, aggiunge il presidente del Ccft, è inoltre stato aggiornato sullo stato dei lavori in qualità di membro della Delegazione centrale del Consorzio. Come sottolinea il capoufficio Corsi d’acqua del Dt Laurent Filippini, il progetto non è una semplice proposta calata dall’alto, ma ha coinvolto vari enti proprio per raccogliere le singole necessità e promuovere il dialogo, come in effetti è avvenuto su alcuni contenuti. «Abbiamo avuto riguardo per tutti cercando di bilanciare o compensare eventuali disagi», afferma Filippini. È inoltre stato creato il sito www.ilmiofiume.ch dove trovare immagini, informazioni ed esempi concreti di altre rinaturazioni.
Passando in rassegna i punti criticati dall’Uct, Filippini sottolinea ad esempio l’importanza di riportare il letto del fiume all’altezza di circa un secolo fa. Prima dell’erosione avvenuta nel corso degli anni, l’alveo centrale era in media di un metro più alto. «Il livello dell’alveo è importante per la sicurezza del fiume. Abbassandosi troppo cedono infatti gli argini sommergibili», spiega Filippini. Proprio per frenare in futuro l’erosione del fondo del fiume è prevista la posa dei massi criticati dai contadini. L’innalzamento dell’alveo sarà invece realizzato grazie alla posa di materiale. «Ma ciò non comprometterà la sicurezza in caso di piene e, anzi, ci saranno conseguenze positive per la falda freatica sul Piano di Magadino», sottolinea Filippini. Il Ccft rassicura poi a proposito dell’argine (in parte già ceduto) che verrà demolito, spiegando che la sua funzione verrà sostituita dagli argini insommergibili che verranno realizzati. La criticata perdita di pascolo affittato a un contadino in zona Saleggina, viene poi spiegato, sarà compensata in parte con altri terreni. Questo comparto, aggiunge Malè, è peraltro pianificato per ospitare infrastrutture pubbliche (come il previsto nuovo ospedale) e non è una zona agricola. Per quanto riguarda il timore dei contadini che il previsto ponte ecologico di Gudo possa favorire l’arrivo degli ungulati nei campi, Malè e Filippini spiegano che in realtà il transito di questi animali avviene già nella zona, dove l’attraversamento si verifica sulla cantonale. Il corridoio faunistico è pertanto già esistente; il progetto intende piuttosto evitare incidenti e rendere più canalizzato il passaggio.
Il capodicastero Territorio e mobilità della Città di Bellinzona Simone Gianini, spiega da noi contattato che il Municipio sostiene in maniera convinta il progetto di rinaturazione, già avviato prima dell’aggregazione con il coinvolgimento dei Municipi di Bellinzona, Giubiasco, Monte Carasso, Sementina e Gudo. «Da un lato permette di realizzare delle opere che aumentano la sicurezza del fiume. Dall’altro fa in modo che la popolazione possa fruire maggiormente di queste zone fluviali», sottolinea Gianini. Gli interventi, aggiunge, permettono di trasformare il fiume Ticino in un attrattore turistico ma anche di migliorare la qualità di vita dei residenti. Esempi positivi in tal senso vengono citati anche da Malè e Filippini, che fanno riferimento alla rinaturazione del fiume Linth nella Svizzera centrale, diventato un vero e proprio elemento aggregante per la comunità.