Oggi l'incontro fra istituzioni politiche, proprietari e amministratori dello stabile degradato di Pregassona. Quadri: 'Si farà come per via Odescalchi'
Un incontro «costruttivo». E molto partecipato: almeno una ventina i presenti oggi all’incontro fra autorità istituzionali – Città, Dipartimento sanità e socialità e Polizia comunale – da un lato e proprietari e amministratori del palazzo di via Industria a Pregassona protagonista di un recente clamoroso fatto di cronaca. «L’obiettivo era capire come muoversi nel futuro prossimo – spiega il capodicastero Socialità Lorenzo Quadri –, ed è stato deciso di creare un gruppo di lavoro congiunto fra i diversi attori. Prima di tutto prendiamo atto positivamente che da parte della proprietà (la Swiss Finance & Property Ag, ndr) c’è la volontà di intervenire su questo stabile per bonificarlo».
Una riqualifica ci sarà e sembrerebbe che possa seguire una strada simile a quella già battuta in passato per via Odescalchi a Chiasso, anch’essa al centro di episodi di degrado sociale. «Ci saranno sicuramente delle bonifiche di tipo edilizio, a cominciare dalle misure più urgenti come la polizia del fuoco fino ad arrivare agli spazi esterni. Si dovrà però intervenire anche sugli inquilini – prospetta il municipale leghista –: seppur pochi, ci sono dei casi problematici che dovranno essere ricollocati. Il riferimento non è naturalmente a chi ha problemi economici, ma piuttosto di natura penale. Come già successo in via Odescalchi, alcuni inquilini problematici riceveranno delle disdette. Bisognerà trovare delle soluzioni per loro, con l’aiuto dei servizi sociali comunali e cantonali. È lì che entra in gioco il gruppo di lavoro». A quest’ultimo prenderà parte anche la nuova amministrazione: la Gestione immobiliare per Istituzionali Sa della Cassa Pensioni della Città, che sostituirà la Privera Sa, a sua volta subentrata all’amministratore precedente addittato come responsabile principale del degrado. Il gruppo di lavoro verrà creato nel 2019 e l’anno prossimo sono previsti anche i primi lavori.
Del palazzone si è parlato da fine settembre, quando emerse il caso di una famiglia – oggi separata dai servizi sociali e con i genitori sotto inchiesta – di cinque persone stipata in un appartamento colmo di spazzatura, con diversi cani illegali ‘allevati’ per la vendita clandestina.