SVIZZERA

Un bicchiere e stop: vent'anni fa la stretta sull'alcol al volante

Nel 2005 venne abbassato il limite del tasso alcolemico. Incidenti diminuiti del 70%, ma ancora troppe persone guidano dopo aver bevuto.
L'allarme dell'Upi

(Ti-Press (archivio))
8 gennaio 2025
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(fonte: NZZ / Red)

BERNA - È stato un capodanno meno alcolico del solito quello di 20 anni fa: in Svizzera, infatti, il 1 gennaio 2005 entrò in vigore la tanto discussa legge che modificava il tasso alcolico nel sangue consentito per chi si mette alla guida, abbassando il limite dello 0,8 allo 0,5 per mille.

Decisione epocale - La decisione, come ricorda la NZZ, fu per certi versi epocale. Si cominciò a discutere del tema nel 1994, quando un morto su cinque sulle strade era causato da incidenti sotto l’effetto dell’alcol. I favorevoli al cambiamento, infatti, sostenevano che l’abbassamento del limite fosse una misura efficace e indispensabile per rendere più sicure le strade. I contrari, invece, sottolineavano la ricaduta negativa che ci sarebbe stata sui ristoranti.

Dimezzare i morti - L’obiettivo era quello di dimezzare il numero di morti entro cinque anni. L’obiettivo è stato raggiunto nel 2013. Nel 2023, sono state 29 le persone decedute al volante per incidenti causati dall’alcol: nel 2004 la cifra era di 103 persone. Una diminuzione, in 18 anni, del 70%.

Una birra o un bicchiere di vino sono ammessi - Hanno contribuito a ottenere questo risultato anche le campagne pubblicitarie incisive e accattivanti. La popolazione, di conseguenza, ha interiorizzato una regola: una birra o un bicchiere di vino sono "ammessi". Se si va oltre, si rischia. Anche le sanzioni sono diventate più severe (dalle multe salate al ritiro della licenza di condurre fino al carcere).

«I giovani sono i più disciplinati» - Per Road-Cross, fondazione impegnata nella sensibilizzazione e nella sicurezza stradale, l’abbassamento del limite è stata una decisione corretta. «Ora le persone sanno che se guidano è meglio non bere - spiega il presidente Willi Wismer- ma prima non era così. Anzi. Ora i giovani sono i più disciplinati: credo abbia contribuito anche lo sviluppo della rete di trasporti pubblici, specie la sera e la notte».

L'allarme dell'Upi - In ogni caso, l’alcol, anche in piccole dosi, incrementa il fattore di rischio sulle strade. E gli svizzeri, è bene dirlo, non sono proprio inappuntabili. Di recente, infatti, l’Upi ha lanciato l’allarme: quasi uno svizzero su quattro guida dopo aver bevuto alcol. Alzare il gomito è la causa di circa il 12% degli incidenti stradali con gravi lesioni personali.

Lo studio - Uno studio condotto sempre l'anno scorso in 39 Paesi, 22 dei quali in Europa, mostra peraltro come nella Confederazione il problema sia più accentuato che altrove. In Svizzera infatti, la percentuale di automobilisti che dichiara di aver guidato almeno una volta negli ultimi 30 giorni dopo aver bevuto è del 23%, rispetto a una media continentale del 15%.

Di notte un guidatore su 7 è in stato di ebbrezza - Una rilevazione effettuata dall'Upi, in collaborazione con i corpi di polizia, ha evidenziato che quasi il 4% di coloro che si trovano al volante hanno alcol in circolo, e che lo 0,4% ha una concentrazione superiore al limite legale dello 0,5 per mille. Di notte, tale tasso aumenta e un guidatore su sette è in stato di ebbrezza. L'Upi ricorda che basta un bicchiere per compromettere le capacità di guida. Un aspetto positivo è comunque rappresentato dal fatto che gli under 30 mostrano un comportamento più responsabile delle persone più anziane.