UNIONE EUROPEA

Stop al transito di gas russo dall'Ucraina. Le quattro alternative dell'UE

Per Zelensky si tratta di una delle più grandi sconfitte di Mosca

(Deposit Photos)
1 gennaio 2025
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(fonte: Ats Ans)

BRUXELLES - «L'Ue è ben preparata ad affrontare la fine del transito del gas attraverso l'Ucraina, grazie agli sforzi di collaborazione della Commissione e degli Stati membri». Lo scrive la Commissione europea nelle conclusioni della sua valutazione sullo stop del contratto tra Kiev e Mosca, indicando le le rotte alternative di approvvigionamento «per portare i volumi necessari» in Europa attraverso i «quattro principali percorsi di diversificazione, con volumi provenienti principalmente dai terminali Gnl in Germania, Grecia, Italia e Polonia, ma forse anche dalla Turchia».

Secondo la Commissione, i 14 miliardi di metri cubi di gas l'anno che finora sono transitati attraverso l'Ucraina possono essere completamente sostituiti da importazioni di gas naturale liquefatto e di gasdotti non russi attraverso percorsi alternativi.

La prima rotta di importazione passa attraverso la Germania - sottolinea il documento della Commissione - e si basa sulla recente significativa espansione della capacità di importazione del gas naturale tedesco e di quello dalla Norvegia, dai Paesi Bassi e dal Belgio che potrebbero fornire ulteriori volumi di gas all'Austria, alla Repubblica Ceca e alla Slovacchia attraverso infrastrutture già esistenti. Il secondo percorso di approvvigionamento alternativo passa attraverso la Polonia e può facilitare l'accesso al gas norvegese per i Paesi dell'Europa centrale e Ucraina.

Grazie all'interconnettore tra Polonia e Slovacchia, il gas può fluire verso la Slovacchia e poi verso la Repubblica Ceca, l'Austria, l'Ungheria e l'Ucraina, a seconda delle effettive esigenze di importazione.

Quindi c'è la via di importazione attraverso l'Italia che può trasportare il gas verso il nord dell'Austria e poi verso la Slovacchia e/o la Slovenia. Infine la rotta transbalcanica può far fluire il gas dalla Grecia, dalla Turchia e dalla Romania verso nord, in grado di rifornire l'Europa meridionale e centrale, comprese Ucraina e Moldavia, attraverso i Paesi con punti di interconnessione infrastrutturale già esistenti tra Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria, Moldavia, Ucraina e Slovacchia.

Nelle conclusioni, il documento della Commissione ribadisce che l'impatto della fine del transito attraverso l'Ucraina sulla sicurezza dell'approvvigionamento dell'UE è limitato sia in termini di volume che di portata, e che interessa solo alcuni Paesi. Tra questi l'Austria e la Slovacchia sono gli Stati membri più preoccupati a causa dell'elevata quota di importazioni di gas russo attraverso l'Ucraina, conclude la Commissione.

Per Zelensky si tratta di una delle più grandi sconfitte di Mosca
L'interruzione del transito del gas russo attraverso l'Ucraina rappresenta «una delle più grandi sconfitte di Mosca». Lo ha detto Volodymyr Zelensky.

«Quando Putin ottenne il potere in Russia più di 25 anni fa, il pompaggio annuale di gas attraverso l'Ucraina verso l'Europa era di oltre 130 miliardi di metri cubi. Oggi, il transito del gas russo è pari a 0. Questa è una delle più grandi sconfitte di Mosca», ha sottolineato il leader ucraino, denunciando il «cinico ricatto energetico» dei russi.

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