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Torna l’Earth Hour

L’evento mondiale più grande al mondo per quanto riguarda l’ambiente

Torna l’Earth Hour, l’evento mondiale del WWF
30 marzo 2019
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Torna l’Earth Hour, l’Ora della Terra: si tratta dell’evento mondiale più grande al mondo per quanto riguarda l’ambiente. Stasera, in ogni angolo del mondo, migliaia di città spegneranno la luce per un’ora. In Ticino sono tre le città che hanno ufficialmente aderito all’evento del WWF. Si tratta di Chiasso, Lugano e Locarno. Dalle 20.30 in poi, per un’ora, queste città spegneranno le luci di monumenti, piazze, chiese, luoghi simboli della comunità per lanciare un messaggio: il nostro pianeta ha bisogno di noi. L’Earth Hour parla di cambiamenti climatici, ma anche del rischio che corriamo se non fermeremo la perdita di biodiversità. E mentre milioni di persone in tutto il mondo spengono le luci, i giovani si preparano a scendere nuovamente in piazza chiedendo un impegno più serio ed efficace da parte dei rispettivi governi. Per questo motivo l’Earth Hour 2019 punta a sensibilizzare sul perché è così importante proteggere maggiormente la natura.

Una riflessione sul cibo

Quando pensiamo al cibo, pensiamo a una marea di cose: sapori, aromi, momenti speciali, il piatto cucinato dalla nonna. Quello a cui non pensiamo è il capitale naturale che ha prodotto quel cibo. Recentemente, il WWF ha condotto un’indagine globale su oltre 11’000 persone di varie età, sesso e ceto sociale, per capire se le persone si rendano conto dell’impatto che il nostro cibo ha sulla natura. L’indagine è stata condotta in Australia, Brasile, Colombia, India, Indonesia, Paesi Bassi, Malesia, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti. I risultati sono stati sorprendenti. Nel complesso, la consapevolezza della questione è incredibilmente bassa. Solo il 9% degli intervistati si rende conto della portata del problema. Sebbene dipendiamo dalla natura per il nostro cibo, il modo in cui produciamo e consumiamo attualmente è la più grande minaccia per il nostro pianeta. Il settore alimentare utilizza la maggior parte della nostra terra e dell’acqua, è la causa principale della perdita di biodiversità e della deforestazione e causa circa un quarto di tutte le emissioni di gas serra. In particolare, i giovani (18-24 anni) sono i meno consapevoli del problema, con il 40% che pensa che il problema sia insignificante nel migliore dei casi – l’11% pensa che il problema non esista nemmeno. Gli intervistati erano consapevoli del fatto che si potrebbe fare di più per esempio risparmiando energia, riciclando di più ed eliminando la plastica monouso. Ma pochi si rendono conto che scegliendo bene cosa finisce sul nostro piatto si tutela in maniera significativa il nostro pianeta.

La nostra dieta è molto personale, condizionata dalle tradizioni e fortemente influenzata da ciò che è disponibile e accessibile. Tutti noi vogliamo mangiare i cibi che amiamo – e con un piccolo sforzo sarà possibile continuare a farlo compiendo scelte migliori, sia per la salute del nostro pianeta che per la nostra. Dovremmo tutti sforzarci di adottare diete più equilibrate e migliori. Questo significa mangiare una grande varietà di cibo e non avere troppo di una cosa sola. In questo momento, circa il 75% del cibo del mondo proviene da soli cinque animali e 12 piante (anche se, secondo la FAO, esistono oltre 30mila piante terrestri commestibili). In parole povere: stiamo usando molta della nostra terra agricola solo per poche cose, lasciando meno spazio alla natura. L’equilibrio nella nostra dieta può aiutare a ridurre le emissioni e a proteggere la biodiversità, assicurandoci al tempo stesso di poter godere di tutto ciò che amiamo con moderazione.

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