Votazioni federali

Votazioni federali, ecco i risultati definitivi

Sostegno a Frontex oltre le previsioni, consenso presunto bocciato solo da Svitto e dai semicantoni di Appenzello. Sì alla Lex Netflix dal 58,4%

Svelati i... segreti dell’urna
(Ti-Press)
15 maggio 2022
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Tre ‘sì’ compatti sono dunque usciti dalle urne in questa domenica di votazioni federali.

Ecco, tema per tema, la ricapitolazione dei risultati definitivi.

Legge trapianti approvata con il 60,2% di favorevoli

Gli svizzeri hanno approvato la modifica della Legge sui trapianti, che si pone l’obiettivo di ovviare alla penuria di organi e ridurre i tempi d’attesa dei pazienti a cui serve una donazione. La revisione ha superato lo scoglio delle urne con il 60,2% delle schede in favore.

Solo una manciata di cantoni – per la precisione Sciaffusa, i due Appenzello e Svitto – si sono opposti, peraltro tutti di misura. Nutrito invece il campo dei sì, nel quale rientrano pure il Ticino (65,5%) e i Grigioni (58,3%).

Il sostegno è stato enorme in particolare in Romandia, come dimostra l’81,3% di Vaud, il 78,5% di Ginevra, il 77,2% di Neuchâtel o ancora il 75,8% del Giura. Sopra il 70% pure Friborgo e Vallese.

La novità legislativa, che era combattuta da un referendum, introduce il modello del consenso presunto: chiunque non si opporrà esplicitamente al prelievo degli organi sarà considerato in linea di massima un donatore. Attualmente vale invece il contrario, dato che è necessario il beneplacito dell’interessato (o dei familiari) per dare il via libera.

Questo consenso presunto sarà però ‘in senso lato’, dato che i congiunti saranno ancora coinvolti nel processo decisionale qualora le volontà del defunto non fossero chiare. Il cambiamento è stato pensato in primis per sfoltire le liste di attesa, in cui i pazienti possono restare per mesi se non anni.

Frontex: 71% di ‘sì’, sostegno oltre le previsioni

Il potenziamento dell’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex) è stato approvato da oltre il 71% degli svizzeri. Questo sviluppo dell’acquis di Schengen prevede in particolare un aumento del contributo finanziario elvetico fino a 61 milioni di franchi all’anno entro il 2027.

Le percentuali di favorevoli hanno superato le già rosee previsioni dei sondaggi e variano dal 77% di Zugo al 63,5% di Ginevra. Il Ticino si situa al penultimo posto con il 66,3% di sì, mentre i Grigioni sono in linea con il risultato nazionale raggiungendo il 72,15% di voti a favore.

I contributi della Confederazione a Frontex aumenteranno quindi progressivamente nei prossimi anni, passando dai 24 milioni di franchi del 2021 a 61 milioni nel 2027. È previsto anche un incremento del personale messo a disposizione dalla Svizzera. Presumibilmente entro il 2027 gli effettivi saliranno dall’attuale media di circa sei posti a tempo pieno a un massimo di circa 40 posti.

Il referendum era stato lanciato da organizzazioni di tutela dei migranti, con il sostegno dell’area rosso-verde. Gli oppositori però sono risultati divisi: i sondaggi hanno infatti messo in evidenza che la maggioranza degli elettori socialisti e verdi erano favorevoli all’oggetto. Neppure le organizzazioni di difesa dei migranti si sono schierate compatte a favore del referendum: Amnesty International e l’Organizzazione svizzera per l’aiuto ai rifugiati hanno lasciato libertà di voto. L’Udc invece, tradizionalmente contraria a Schengen, si è schierata questa volta per il ‘sì’.

‘Lex Netflix’, chiaro ‘sì’ alla nuova Legge sul cinema (58,4%)

In futuro le piattaforme di streaming saranno obbligate a investire il 4% del rispettivo reddito lordo generato in Svizzera nella produzione di film elvetici indipendenti. Seguendo governo e parlamento, il popolo ha accolto oggi in modo chiaro la riveduta Legge sul cinema, chiamata anche Lex Netflix.

Il testo è stato approvato dal 58,4% dei votanti (1’255’032 voti contro 893’369). La grande maggioranza dei cantoni si è espressa in modo affermativo, con percentuali che vanno dal timido 50,6% di San Gallo all’eclatante 76,1% di Vaud.

In Ticino i favorevoli sono stati il 58,1% dei votanti, nei Grigioni il 56,6%. In linea generale, i cantoni romandi sono stati tendenzialmente più favorevoli. Oltre a Vaud, spiccano Ginevra e Neuchâtel con percentuali di ‘sì’ di rispettivamente il 74,6 e il 70,5%.

Solo sette cantoni hanno invece bocciato la riforma (Uri, Svitto, Obvaldo, Nidvaldo, Sciaffusa, Appenzello Interno e Turgovia). In questi, i ‘no’ non hanno mai superato il 58% (il più ostile è Sciaffusa con il 57,8%).