Svizzera

Così Sanija Ameti si è data la zappa sui piedi

La copresidente di Operazione Libero si è scusata per il gesto. Ma il Pvl la vuole fuori, il suo datore di lavoro anche. Denuncia dei Giovani Udc

Una stupidaggine che rischia di pagare a caro prezzo
(Keystone)
9 settembre 2024
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I Giovani Udc hanno sporto denuncia per violazione della libertà di credo nei confronti di Sanija Ameti, dopo che la co-presidente di Operazione Libero ha sparato contro un’immagine di Gesù e Maria. Le immagini degli scatti, postate su Instagram, sono state nel frattempo cancellate. La politica zurighese del Partito verde liberale (Pvl) si è scusata. Ma il Pvl ha avviato una procedura per espellerla dal partito.

Anche Nicolas Rimoldi, fondatore del movimento anti-vax ‘Mass-Voll’, ha annunciato che presenterà una denuncia. L’Udc ha pure presentato un’interrogazione al Parlamento cantonale bernese, dato che Ameti lavora come dottoranda all’Università di Berna.

Richiesta di esclusione e licenziamento

A seguito di numerose critiche, la 32enne si è dimessa – di comune accordo col partito – dalla direzione e dal comitato direttivo della sezione zurighese del Pvl. Il partito nazionale ritiene che la permanenza di Ameti nel Pvl “danneggi la reputazione” dei Verdi liberali. A lei viene chiesto di rinunciare anche all’iscrizione al partito.

Lunedì anche Operazione Libero ha preso le distanze dall’azione di Sanija Ameti. Tuttavia, ha dichiarato di apprezzarla “come politico, co-presidente e amica”. Il suo datore di lavoro, la nota agenzia di pubbliche relazioni Farner Consulting, ha fatto sapere a Keystone-Ats di aver interrotto il rapporto di lavoro con la donna.

Da parte sua, la Polizia cantonale di Zurigo ha dichiarato lunedì di essere venuta a conoscenza delle immagini pubblicate su Instagram. Le immagini mostravano Sanija Ameti con una pistola durante un esercizio di tiro al bersaglio, oltre a una rappresentazione di Maria e Gesù (provienente da un catalogo di una casa d’aste, secondo la stessa Ameti) crivellata di colpi.

I membri della Conferenza dei vescovi svizzeri (Cvs) “deplorano vivamente questo comportamento inaccettabile”. Sono tuttavia grati per la lettera di richiesta di perdono inviata da Ameti al vescovo di Coira.