Svizzera

A Zurigo il vento ferma per la prima volta il rogo del Böögg

Il pupazzo riempito di petardi che simboleggia l'inverno non brucerà in Sechseläutenplatz: troppo alto il rischio che volassero scintille

Il Böög sulla pira in Sechseläutenplatz
(Keystone)
15 aprile 2024
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Per la prima volta nella storia a Zurigo non è stato possibile dare fuoco al Böögg, il pupazzo riempito di petardi che simboleggia l'inverno, a causa del maltempo. Nel 2020, in piena pandemia, vi si era rinunciato per ragioni sanitarie.

L'accensione del falò era prevista alle 18.00 sulla piazza della Sechseläuten, tuttavia le raffiche di vento erano troppo forti e c'era il rischio che volassero scintille, indicano diverse testate svizzerotedesche. Gli organizzatori non hanno ritenuto sicuro accendere la catasta di legna.

Secondo la credenza popolare, più velocemente esplode la testa imbottita di petardi del Böögg, più l'estate dovrebbe essere bella e calda.

Dopo che nel 2023 la testa del pupazzo ci aveva messo ben 57 minuti prima di esplodere (non era mai successo), quest'anno la legna era stata accatastata in modo meno stretto per consentire il passaggio di più aria e quindi accelerare il processo di combustione, ha spiegato a Züri Today il costruttore di Böögg Lukas Meier.

Corteo e ospite d'onore

Nel pomeriggio si è tenuto il tradizionale corteo lungo le strade della città vecchia, con 3500 membri delle varie corporazioni, 350 cavallerizzi, 50 carrozze trainate da cavalli e 30 bande musicali.

Ospite della festa delle corporazioni era per la prima volta il canton Appenzello Esterno: per questo il fantoccio indossava anche delle bretelle e aveva una pipa, tipici del luogo.

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