Il Consiglio degli Stati ha approvato il progetto di legge che realizza l'iniziativa accolta dal popolo nel febbraio 2022. Il dossier va ora al Nazionale
La pubblicità del tabacco va vietata nelle sezioni interne di giornali e riviste. È quanto stabilito oggi dal Consiglio degli Stati circa il progetto di legge del Consiglio federale che realizza l'iniziativa accolta dal popolo nel febbraio 2022. Quest'ultima preconizza il divieto totale della pubblicità diretta ai giovani di sigari e sigarette. Al voto finale, la revisione è stata approvata per 37 voti a 3 e 2 astensioni. Il dossier va al Nazionale.
La decisione odierna, che dovrà ancora essere sottoposta all'esame della Camera del popolo, rappresenta un giro di vite significativo in merito alla pubblicità per i prodotti del tabacco e affini, come le sigarette elettroniche, dopo anni di discussioni sul tema. È dal 2015, ha fatto presente il presidente della Confederazione Alain Berset, che ci occupiamo di questo argomento.
Stando a Berset, nel corso degli ultimi anni sono state fatte delle revisioni in senso restrittivo della Legge sul tabacco, giudicate tuttavia insufficienti da molti attori della politica e della società civile, soprattutto per ragioni legate alla salute dei giovani, al punto che è stato necessario chiamare in causa il popolo: quest'ultimo, accettando con un'ampia maggioranza l'iniziativa del 2022, si è espresso per un ulteriore inasprimento della legislazione attuale.
Il punto più controverso della revisione riguarda l'articolo 18: la commissione preparatoria, anche se con un solo voto di scarto, avrebbe voluto edulcorare il divieto della pubblicità su riviste e giornali come previsto dal governo, salvo se la réclame "... figura all'interno di pubblicazioni vendute a persone adulte prevalentemente mediante abbonamenti o se sono destinate principalmente al mercato estero o esclusivamente alle persone professionalmente attive nel settore del tabacco".
Una proposta inaccettabile tanto per l'esecutivo che per il campo rosso-verde sostenuto dal Centro, secondo i quali è importante applicare l'iniziativa popolare senza sotterfugi, sia per rispetto della volontà popolare sia per ragioni di salute pubblica: ogni anno muoiono in Svizzera 10mila persone a causa della fumo.
Stando a Pirmin Bischop (Centro) e Hans Stöckli (Ps), la proposta della commissione non impedirebbe ai giovani di giungere in contatto con la pubblicità per sigari e sigarette se i genitori sono abbonati a un quotidiano o a una rivista. Paradossalmente, la réclame potrebbe anche trovarsi in pubblicazioni destinate ai ragazzi ma il cui abbonamento viene pagato dai genitori. Stando al "ministro" della sanità, la versione della commissione rispecchia la prassi attuale e non porta quindi nulla di nuovo.
Al voto, una minoranza della commissione l'ha avuta vinta per 23 voti a 18, approvando la versione del Consiglio federale: in futuro, la pubblicità nei prodotti a stampa dovrà essere proibita, a meno che non siano destinati principalmente al mercato estero o esclusivamente alle persone che lavorano nell'industria del tabacco.
Esther Friedli (Udc) e Jakob Stark (Udc) si sono espressi invano per la versione governativa. Friedli ha ricordato che il divieto voluto dai promotori dell'iniziativa riguarda esclusivamente i minorenni, e non chiede il divieto della pubblicità tout court, mentre Stark ha relativizzato l'importanza dei giornali a stampa per i giovani, ormai avvezzi a informarsi guardando il cellulare.
Un altro aspetto della revisione riguardante la promozione dei prodotti a base di tabacco ha fatto molto discutere. Questa volta però l'hanno spuntata i sostenitori della linea morbida. La maggioranza della commissione avrebbe voluto vietare la vendita mediante personale che avvicina attivamente i clienti in luoghi accessibili al pubblico frequentati da minori. A nome della libertà economica sancita dalla Costituzione federale, il plenum – esponenti del centro-destra – è riuscito per 22 voti a 18 a depennare questo divieto dalla legge.
Secondo la maggioranza, questo tipo di promozione mediante venditori – vedi hostess è stato fatto notare – deve rimanere possibile, tanto più che la vendita di tabacco a minori è già vietata dalla legge attuale. A nulla è valso l'appello di Stöckli secondo cui è proprio questo tipo di promozione – un modo diverso di fare pubblicità – che è molto efficace fra i ragazzi.
Il plenum ha poi deciso per 23 voti a 17 di consentire la promozione diretta, mediante degustazione, di sigari e cigarillos. Il Consiglio federale e una minoranza avrebbero voluto permettere questo tipo di attività solo in luoghi dove non hanno accesso i minori. Hans Stöckli ha fatto presente che sono proprio i cigarillos aromatizzati a fungere da apripista verso il consumo regolare di tabacco.
In merito allo sponsoring di manifestazioni, per 25 voti a 14 il plenum ha deciso che simile attività è vietata in luoghi che possono essere frequentati da minorenni, "salvo se provvedimenti adeguati assicurano che la pubblicità sul posto non sia visibile o accessibile a minorenni".
Una minoranza – Centro, Verdi e PS – avrebbe voluto attenersi alla versione del Governo, ossia se le manifestazioni "possono essere frequentate da minorenni". La legge in vigore proibisce lo sponsoring se un evento è destinato a un pubblico giovane.
Da ultimo, il plenum ha stralciato l'obbligo per i produttori di sigarette di dichiarare le spese per la pubblicità, la promozione e la sponsorizzazione.