Rispetto allo stesso mese del 2022, in marzo sono aumentate dello 0,9%, ma per rapporto al mese precedente sono calate dello 0,2%
Il fatturato del commercio al dettaglio ha vissuto un mese di marzo contrastante: rispetto allo stesso mese del 2022 le vendite sono aumentate dello 0,9% (dato corretto in base all'effetto dei giorni di vendita e dei giorni festivi), ma rispetto allo scorso febbraio sono calate dello 0,2% (al netto delle variazioni stagionali). Lo ha comunicato oggi l'Ufficio federale di statistica.
In termini reali, tenendo quindi conto del rincaro, in marzo le vendite al netto dei giorni di apertura e dei festivi sono diminuite dell'1,9% su base annuale. Rispetto a febbraio il fatturato destagionalizzato è risultato in calo dello 0,1%.
Senza tenere conto dei distributori di benzina, il giro d'affari del commercio al dettaglio è salito dell'1,6% in termini nominali rispetto a marzo 2022 (in termini reali: -1,3%). Considerando solo alimentari, bevande e tabacchi, l'aumento del fatturato è stato dell'1,0% in termini nominali (reali: -4,2%). Il comparto non-food è risultato da parte sua in crescita dell'1,7% in termini nominali (reali: +0,3%).
Rispetto al mese precedente – febbraio 2023 – il commercio al dettaglio, benzinai esclusi, ha registrato una riduzione delle vendite dello 0,2% in termini nominali (reali: -0,1%). Per quel che concerne i prodotti alimentari, bevande e tabacchi il fatturato è calato dello 0,5% in termini nominali (reali: -0,8%). Nel settore non-food la flessione in termini nominali è stata dello 0,4% (reali: -0,3%).