I centri federali sono pieni. Il Consiglio federale stanzia oltre 130 milioni per aumentare le capacità di accoglienza e richiede una ‘strategia globale’
Berna – I centri federali per richiedenti asilo (Cfa) della Confederazione e dei Cantoni sono pieni da mesi. Per poter disporre di un numero sufficiente di posti in autunno, il Consiglio federale ha commissionato un progetto per alloggi temporanei supplementari. Obiettivo: decongestionare le strutture collettive. Il costo: oltre 130 milioni di franchi.
Il Consiglio federale ha incaricato il Dipartimento federale di giustizia e polizia (Dfgp) di sottoporgli una strategia globale e un piano per l’allestimento di alloggi temporanei. Per reagire rapidamente all’aumento del fabbisogno, il Consiglio federale ha chiesto al Parlamento in via preventiva un credito di 132,9 milioni di franchi. Il dipartimento di Elisabeth Baume-Schneider è incaricato di definire con i Cantoni la loro partecipazione ai costi di esercizio, si legge in una nota diffusa in serata.
Attualmente la Svizzera registra al mese dalle 1’600 alle 1’800 domande d'asilo. Nel suo scenario più probabile, la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) prevede per il 2023 27mila domande d'asilo (+/- 3mila). A ciò si aggiungono circa 66mila persone con statuto di protezione S, fuggite dalla guerra in Ucraina.