Annunciati aumenti fra il 2,0 e il 2,8%, ma per i sindacati sono insufficienti. Critiche anche alla pratica di retribuire in parte con buoni acquisto
Ritocchi di stipendio in vista per i dipendenti di Migros: a partire dall’anno prossimo le retribuzioni saliranno fra il 2,0 e il 2,8%, tenendo però anche conto che una parte della somma potrà essere costituita da una gratifica una tantum, sotto forma di buoni da spendere presso lo stesso grande distributore. A seconda dell’unità aziendale saranno offerte ai collaboratori ulteriori prestazioni supplementari, come ad esempio contributi per la telefonia mobile a uso privato, uno sgravio sui premi dell’indennità giornaliera per malattia o una giornata libera nel giorno del compleanno, spiegano i vertici della cooperativa in un comunicato odierno.
I salari minimi e di riferimento saranno aumentati di 100 franchi entro il 2024. La busta paga più bassa per funzioni senza apprendistato preliminare sarà di 4’200 franchi; per chi ha seguito un tirocinio di due, tre o quattro anni la retribuzione di partenza sarà rispettivamente di 4’300, 4’400 e 4’600 franchi. In tal modo Migros sostiene in maniera mirata il personale maggiormente colpito dall’inflazione, si legge nella nota. In generale i dipendenti potrebbero però ugualmente essere confrontati con una perdita di potere d’acquisto: le principali banche e i principali istituti elvetici (Banca nazionale, Kof, Economiesuisse, Ubs ecc.) prevedono infatti che quest’anno l’inflazione si attesterà fra il 2,8% e il 3,0%.
Il tema della compensazione del rincaro è al momento centrale nelle trattative fra i partner sociali. "La situazione di partenza di quest’anno per i negoziati salariali è stata particolarmente impegnativa", afferma Sarah Kreienbühl, membro della direzione generale della Federazione delle cooperative Migros (Fcb), citata nel documento per la stampa. "Vorrei ringraziare tutti i partner per l’ottima collaborazione e il dialogo sempre costruttivo".
Il risultato delle trattative è valido per i collaboratori assoggettati al Contratto collettivo nazionale di lavoro. Le imprese della Migros definiscono i rispettivi aumenti salariali in modo individuale all’interno di una fascia nazionale concordata con i partner sociali interni ed esterni. La soluzione specifica adottata da ciascuna impresa viene deliberata insieme alla commissione locale del personale.
Dal primo gennaio entra anche in vigore un nuovo Contratto collettivo. Secondo Migros la conciliabilità tra lavoro e vita privata viene ulteriormente incentivata con diversi modelli di impiego e di ferie. Per la prima volta la cooperativa consente anche un congedo parentale più flessibile. Le famiglie con un reddito basso ricevono anche assegni supplementari per i figli. A partire dal 2023 i collaboratori ottengono pure un contribuito annuo minimo di 800 franchi per offerte nei settori Scuola Club, fitness e tempo libero.
Migros è un colosso del commercio al dettaglio in Svizzera: nel 2021 ha realizzato un fatturato di 28,9 miliardi di franchi e un utile di 668 milioni. L’organico comprendeva oltre 97’500 dipendenti. Con 3’600 apprendisti in oltre 70 professioni il gruppo è anche il principale ente di formazione privato del paese.
Unia: ritocchi insufficienti e inaccettabili
I ritocchi salariali decisi da Migros per il 2023 sono chiaramente insufficienti ed è inaccettabile che il personale perda ulteriormente potere d’acquisto: lo sostiene il sindacato Unia, che punta anche il dito contro la pratica di concedere i buoni-acquisto al posto degli aumenti e contro le crescenti disuguaglianze tra le cooperative regionali, che interessano per esempio il Ticino.
"Se già quest’anno il personale perde molto potere d’acquisto, il prossimo anno non andrà meglio: non ci saranno né aumenti salariali generalizzati né compensazione del rincaro", afferma l’organizzazione in un comunicato odierno. "Eppure è proprio grazie al lavoro e agli sforzi dei dipendenti e alla loro grande flessibilità che lo scorso anno il gruppo Migros ha realizzato un utile di 668 milioni di franchi. Solo il ritocco dei salari minimi è da accogliere con favore".
Per il 2023 Migros propone una crescita delle remunerazioni fra il 2,0 e il 2,8%, ma le iscritte e gli iscritti di Unia impiegati presso il grande distributore si dicono "particolarmente indignati per il fatto che la metà di questi aumenti possa essere corrisposta in buoni d’acquisto Migros". Agli occhi dell’associazione tali strumenti non hanno nulla a che fare con le trattative salariali: non permettono di far progredire gli stipendi in modo duraturo.
"Eppure aumenti consistenti sarebbero indispensabili in questo ramo professionale prevalentemente femminile, in cui le buste paga sono ancora molto inferiori rispetto alla media svizzera", si legge nella nota. Le disuguaglianze strutturali persistono: e un buono acquisto unico non permetterà certo di pagare le fatture dell’elettricità o i premi delle casse malati in aumento, sottolinea Unia, che vede il potere d’acquisto del personale Migros "sciogliersi come neve al sole".
Sempre secondo il sindacato il meccanismo degli aumenti salariali effettivi e minimi per cooperativa o comparto aziendale inasprisce le disuguaglianze di reddito tra le regioni. Ad esempio, il personale delle cooperative Migros in Ticino, Basilea e Vallese riceverà un salario minimo di 4’100 franchi nel 2023, rispetto ai 4’200 franchi delle altre cooperative. Queste disuguaglianze continueranno nel 2024. Allo stesso modo, di anno in anno, gli aumenti salariali effettivi differiscono da una regione o da un comparto aziendale all’altro. "È incomprensibile che vi siano differenze così marcate in termini di salari reali e stipendi minimi tra i dipendenti di uno stesso gruppo che vende gli stessi prodotti allo stesso prezzo in tutta la Svizzera", sostiene Unia.
Per il sindacato una nuova perdita di potere d’acquisto per i dipendenti Migros è "intollerabile". "Migros deve assumersi le sue responsabilità sociali, lottare contro la povertà dovuta ai bassi salari e tutelare la salute del suo personale. Le iscritte e gli iscritti di Unia impiegati presso Migros chiedono inoltre che il loro sindacato possa rappresentarli nel quadro del partenariato sociale", conclude l’organizzazione.