Il Consiglio federale vuole verificare le condizioni legali e finanziarie necessarie per un simile progetto. Rapporto atteso entro fine aprile 2023.
Berna – La realizzazione di impianti di stoccaggio stagionali, adatti per gas naturale, biogas o idrogeno, può contribuire a rafforzare l’approvvigionamento energetico in Svizzera. È quanto ha affermato oggi il Consiglio federale, prendendo atto di un rapporto sul tema. L’esecutivo ha pertanto chiesto di verificare le condizioni legali e finanziarie necessarie per un simile progetto.
Le analisi, che saranno condotte dal Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), in collaborazione con il Dipartimento federale dell’economia della formazione e della ricerca (DEFR) e con il coinvolgimento del settore del gas, verranno presentate al Consiglio federale entro la fine di aprile 2023, indica una nota governativa odierna.
Attualmente la domanda di gas naturale può essere soddisfatta solo attraverso le importazioni, perché la Svizzera non dispone di grandi impianti propri per lo stoccaggio. In passato le imprese del settore del gas hanno condotto indagini geologiche, che tuttavia non hanno portato alla realizzazione di alcun progetto sia per insufficiente redditività economica che per motivi tecnici (ad es. mancanza di informazioni sul sottosuolo).
Secondo l’esecutivo, la priorità verrà data in primo luogo agli impianti di stoccaggio stagionale, soprattutto sotterranei, anche per l’idrogeno. Tutto ciò al fine di raggiungere l’obiettivo del Consiglio federale di azzeramento delle emissioni nette di CO2. Dalla decisione alla realizzazione di questi impianti intercorrono di norma dai cinque ai dieci anni.
Come detto, i servizi federali competenti esamineranno ora insieme alle aziende del settore del gas le condizioni quadro legali e finanziarie necessarie per la costruzione di simili impianti di stoccaggio.