Svizzera

La Svizzera si prepara a una nuova ondata di richiedenti asilo

A settembre registrato il più alto numero di domande d’asilo dalla crisi migratoria del 2015/2016 a cui si sommano le richieste di statuto S dall’Ucraina

L’ingresso del centro di transito per richiedenti asilo e rifugiati del Cantone di Lucerna al Sonnenhof di Emmenbruecke
(Keystone)
20 ottobre 2022
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Per l’anno in corso, la Segreteria di Stato della migrazione (Sem) si attende circa 22mila nuove domande d’asilo, ossia 700 in più rispetto all’anno precedente. Cantoni e Comuni, già molto sollecitati a causa del conflitto in Ucraina, e la Confederazione stanno lavorando alacremente per predisporre sufficienti posti letto e risorse di personale al fine di assistere i richiedenti l’asilo e le persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina.

Tutto lascia presagire un incremento di profughi: nel settembre scorso, 2’681 persone hanno presentato una domanda d’asilo, il valore mensile più alto registrato dalla crisi migratoria 2015/2016. A queste si aggiungono circa 2’700 persone dall’Ucraina che hanno chiesto lo statuto di protezione S nei centri federali d’asilo. Se si va avanti così, indica una nota governativa odierna, parte dei migranti potrebbe essere inviata ai Cantoni prima del tempo.

Asilo: flusso richiedenti elevato

La Sem si attende che l’afflusso di richiedenti l’asilo rimarrà elevato anche nei prossimi mesi e che a fine anno il numero di domande d’asilo depositate in Svizzera ammonterà almeno a 22mila.

Grazie alla possibilità di iniziare o continuare a utilizzare diverse infrastrutture dell’esercito, la Sem dispone di oltre 9’500 posti letto. Anche i Cantoni si adoperano per aumentare ulteriormente il numero di posti letto nel settore dell’asilo.

Considerato il continuo aumento delle domande d’asilo, la Sem ha già potenziato gli effettivi di specialisti nel settore dell’asilo e adottato misure supplementari per accelerare ulteriormente le procedure. Ciò vale soprattutto per le domande di persone provenienti dall’Afghanistan, dagli Stati del Maghreb e da Paesi di origine o provenienza in cui non rischiano di essere perseguitati.

In questo modo, dalla primavera scorsa la Sem ha potuto innalzare il numero delle procedure d’asilo concluse da 1’300 a 1’800 al mese. Le misure ora adottate mirano ad aumentare ancor più la produttività senza che ne risenta la qualità delle procedure d’asilo e delle pertinenti decisioni.

Assistenza, necessario più personale

Risorse di personale supplementari sono necessarie anche nel settore dell’assistenza. Allo scopo di sgravare il personale, la Sem può contare sull’esercito, che fornisce veicoli e conducenti per il trasporto delle persone. L’Ufficio federale di polizia (fedpol) e la Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali della Svizzera stanno esaminando la possibilità di mettere a disposizione loro collaboratori per la verifica dell’identità e della provenienza dei richiedenti l’asilo nei centri federali d’asilo.

Frattanto, dall’inizio del conflitto, l’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini sostiene la Sem nell’identificazione delle persone in cerca di protezione provenienti dall’Ucraina e nella verifica dei loro documenti nonché, da settembre, anche nel quadro delle procedure d’asilo ordinarie.

Ripartizione ai Cantoni se si continua così

Qualora, nonostante tutte queste misure, il sovraccarico dei centri federali d’asilo dovesse superare il valore critico, una parte dei richiedenti dovrebbe essere ripartita sui Cantoni. Un simile scenario potrebbe avverarsi se continuano a essere presentate nettamente più di 2’500 nuove domande d’asilo al mese, il che comporterebbe che una parte dei richiedenti non potrebbe rimanere nei centri fino alla conclusione della procedura e all’esecuzione dell’eventuale allontanamento.