Per il dopo Maurer ecco arrivare la prima candidatura femminile in casa Udc
Finalmente anche una donna, la consigliera di Stato nidvaldese Michèle Blöchliger, dell’Udc, si candida alla successione del "ministro" delle Finanze Ueli Maurer: questi lascerà la carica a fine dicembre, dopo 14 anni in governo.
Il seggio lasciato libero dall’Udc dovrebbe essere occupato da un altro esponente di questo partito, anche se domani i Verdi potrebbero annunciare di voler lanciare nella corsa, per l’elezione del 7 di dicembre, un/a loro candidato/a. Le probabilità di successo, tenuto conto dei numeri in campo, sono scarse, se non nulle.
Michèle Blöchliger, nata nel 1967, attinente di Basilea e domiciliata a Hergiswil (Nw), è bilingue inglese/tedesco; parla anche correntemente francese e italiano, si legge nel suo sito web. I suoi passatempi preferiti? Fitness, viaggiare, l’arte, ma non disdegna nemmeno un buon bicchiere di vino o di whisky, accompagnato da un sigaro. "Felicemente" sposata, è madre di tre figli (due maschi e una femmina, nati tra il 2002 e il 2006).
Dopo gli studi di diritto a Basilea, ha svolto pratica forense presso diversi studi legali, per poi lavorare come consulente giuridica per una grande banca fino alla posizione di quadro, occupandosi anche di gestione patrimoniale.
È attiva in politica per l’Udc da oltre un ventennio ed è stata per anni in Gran Consiglio, prima di venir eletta nel 2018 in governo. Dapprima responsabile del Dicastero della sanità e socialità, in seguito ha assunto la direzione delle Finanze. Tra i punti forti della sua politica figurano finanze in equilibrio e un cantone economicamente attrattivo. Sugli altri temi forti del partito, ossia gli stranieri, è a favore di una migrazione controllata e un’integrazione riuscita, "affinché la nostra Svizzera rimanga Svizzera, anche a Nidvaldo" e per l’allontanamento dei migranti economici.
Michèle Blöchliger, seguendo l’esempio del consigliere nazionale Albert Rösti (Be) – dato tra i favoriti – ha voluto annunciare la "buona novella" convocando i media per una conferenza stampa a Stans, capoluogo del cantone. Si tratta della prima donna a volersi lanciare nella corsa, dopo la rinuncia, la settimana scorsa, della sangallese Esther Freidli: quest’ultima, spiazzando un po’ tutti, ha sì convocato i media, ma per annunciare di voler strappare il seggio lasciato libero da Paul Rechsteiner (Ps) al Consiglio degli Stati.
Gli altri candidati in lizza hanno scelto l’annuncio affidandosi ai media online o ai giornali, come il "senatore" Werner Salzmann (BE) o il consigliere di Stato zughese, responsabile delle Finanze, Heinz Tännler.
Le sezioni cantonali dell’Udc avranno ora tempo fino al 21 di ottobre per inoltrare le candidature alla commissione "cerca"; quest’ultima sottoporrà il 18 di novembre al parlamento le persone considerate più idonee. Entro il 21 di ottobre potrebbe spuntare anche una candidatura zurighese: a prescindere da quanto accadrà nei prossimi giorni, chi prenderà il posto di Maurer sarà probabilmente uno svizzero-tedesco: l’altro Udc in governo, Guy Parmelin, rappresenta già la Svizzera francese.
Gli statuti dell’Udc prevedono che la scelta del parlamento debba cadere su uno dei candidati scelti dal gruppo. Se così non fosse, la persona eletta, qualora dovesse accettare il risultato della votazione, verrebbe esclusa ipso facto dal partito (articolo 9). Tale clausola è stata introdotta negli statuti dopo la mancata conferma in governo di Christoph Blocher nel 2007 e l’elezione al suo posto della grigionese Eveline Widmer-Schlumpf, già figlia di un consigliere federale.
Quella elezione, frutto di un "intrigo" politico volto ad eliminare politicamente l’allora uomo forte dell’Udc, aveva portato a una spaccatura interna ai democentristi, con la costituzione del Partito borghese democratico (Pbd); tale formazione è lentamente scomparsa dal panorama politico federale dopo la partenza dal governo della stessa Widmer-Schlumpf nel 2015; i "sopravvissuti" si sono poi uniti al Ppd creando l’attuale Alleanza del Centro.