Svizzera

Importante smantellamento oltre Atlantico per Credit Suisse?

È l’ipotesi che avanza oggi la SonntagsZeitung che, basandosi su fonti interne della banca, parla di possibili tagli di circa 5’000 impieghi

Quale futuro?
(Keystone)
4 settembre 2022
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Il consiglio di amministrazione di Credit Suisse starebbe valutando un importante smantellamento della banca d’investimento. Lo riporta oggi la SonntagsZeitung, secondo la quale a essere interessati dalla misura sarebbero in particolare gli affari negli Stati Uniti.

In base alle informazioni raccolte dal domenicale, l’istituto finanziario giustificherebbe la misura con la volontà di risparmiare e di concentrarsi sul private banking, meno rischioso. Secondo uno scenario provvisorio, sarebbero in gioco circa 5’000 posti di lavoro.

Il ritiro dagli Stati Uniti comporterebbe una svalutazione miliardaria che, secondo fonti interne citate dalla SonntagsZeitung, potrebbe arrivare fino a 6 miliardi di franchi. Ci sarebbero comunque ancora delle resistenze in seno al consiglio di amministrazione.

La SonntagsZeitung si spinge oltre e afferma che sarebbe necessario un ulteriore programma di risparmio perché, se la banca dovesse ridurre i costi al di sotto dei 15,5 miliardi di franchi all’anno come inizialmente previsto, registrerebbe comunque una perdita di un miliardo.

Si tratta dei ‘costi normalizzati’, vale a dire escluse le spese per gli scandali, gli ammortamenti e i legali. Queste sono state di 2 miliardi di franchi negli ultimi quattro trimestri e non c’è alcuna indicazione che sia tutto.

L’avventura americana di Credit Suisse è iniziata oltre 30 anni fa con l’ingresso nella First Boston. Nell’agosto 2000, la banca svizzera rilevava la statunitense Donaldson, Lufkin & Jenrette (Dlj) per 20 miliardi di franchi. Da allora, Credit Suisse ha ammortizzato quasi interamente il prezzo di acquisto.

Credit Suisse continua a far discutere e a far nascere voci di corridoio da quando ha annunciato di voler tagliare ulteriormente i costi e ha chiesto di attendere l’annuncio ufficiale a fine ottobre. La scorsa settimana sono stati annunciati tre diversi scenari di riduzione dei posti di lavoro: 3’200 secondo il Blick, 4’000 secondo Handelsblatt e 5’000 secondo Reuters.