Lo sosteniene il presidente Andreas Züllig, secondo cui la competitività della Svizzera ‘è cresciuta globalmente’
Nonostante il rafforzamento del franco, la competitività del settore alberghiero svizzero è aumentata, stando al presidente di HotellerieSuisse Andreas Züllig. Ciò è dovuto anche all’inflazione elevata con cui deve confrontarsi la concorrenza estera. Inoltre, la situazione post pandemia è buona, oltre le attese.
Il franco forte compensa il fatto che i prezzi all’estero aumentino più rapidamente, ha indicato Züllig durante la trasmissione ‘Samstagsrundschau’ della radio svizzero-tedesca Srf. La situazione non lo preoccupa particolarmente: "la nostra competitività è cresciuta globalmente".
Il settore alberghiero elvetico ha registrato finora un’ottima estate. La ripresa post coronavirus è più forte e rapida di quanto auspicato. "Siamo già quasi tornati ai livelli dell’anno record 2019". Nel suo hotel quattro stelle di Lenzerheide (Gr), Züllig dice di aver realizzato nel 2021 il secondo miglior esercizio mai registrato.
Ciò che preoccupa il presidente di HotellerieSuisse è invece l’eventuale penuria di elettricità durante il prossimo inverno. "Se chiudiamo gli impianti di risalita e i centri wellness, avremo un problema maggiore". Züllig preferirebbe che la Confederazione fissi obiettivi di riduzione del 5-10% per il settore.
Tali obiettivi potrebbero essere raggiunti individualmente da diversi ritrovi ad esempio diminuendo le ore di apertura delle saune e installando lampadine Led come illuminazione. HotellerieSuisse ha pubblicato dei consigli sul suo sito Internet per sensibilizzare i suoi membri.
Per quanto riguarda la carenza di manodopera, Züllig ritiene che per il momento illusorio il fatto di pensare di assumere personale all’estero poiché la concorrenza locale è confrontata con lo stesso problema. Il settore alberghiero svizzero deve adoperarsi autonomamente per colmare questa lacuna, almeno in parte, grazie a programmi di formazione e di perfezionamento.
Vi è un reale interesse, come dimostra il programma di riorientamento professionale a Zurigo. Su 500 persone interessate, 150 hanno fatto atto di candidatura per i 30 posti proposti. Questo approccio deve ora essere attuato in tutta la Svizzera. "È una chance per il nostro settore", ha concluso Züllig.