Svizzera

Tasse di soggiorno, c’è grande disparità fra i comuni svizzeri

L’analisi di Comparis sugli 80 Comuni che registrano il maggior numero di pernottamenti. Si va dai 7 franchi di Montreux ai 90 centesimi richiesti a Zugo

(Keystone)
14 luglio 2022
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Sette franchi a Montreux (Vd) e Saas-Fee (Vs), 90 centesimi a Zugo: in Svizzera l’entità delle tasse di soggiorno varia notevolmente, emerge da un’analisi del servizio di confronti Comparis effettuata tenendo conto degli 80 comuni elvetici che registrano il maggior numero di pernottamenti.

Il balzello – usato per finanziare le offerte turistiche locali – è molto elevato anche a Leukerbad (Vs), Saanen (Be), Davos (Gr) e a Ollon (Vd), mentre fra le località meno esose figura Coira (2,35 franchi).

"Sempre più Comuni sono meno trasparenti nella riscossione delle tasse di soggiorno", critica Leo Hug, esperto di Comparis in materia fiscale, citato in un comunicato odierno. La tassa di soggiorno include spesso una carta ospite obbligatoria, che permette ai turisti di accedere a offerte più o meno scontate, ad esempio in relazione a impianti di risalita o musei. "Con la tassa di soggiorno obbligatoria con carta inclusa chi è solo di passaggio paga anche per le offerte di cui non può usufruire: questa combinazione rende l’imposta poco trasparente", sostiene lo specialista.

Negli ultimi anni diverse località turistiche hanno sostituito completamente o parzialmente la tassa di soggiorno con forfait per abitazioni secondarie, al metro quadrato o per letto. In questo modo è più difficile confrontare le imposte nei vari comuni. Delle 80 maggiori destinazioni turistiche analizzate, rispetto allo scorso anno ben 8 sono passate a questi forfait. Il modello è diffuso soprattutto nei Grigioni.

Una tassa di soggiorno forfettaria per il settore alberghiero e paralberghiero equivale a una imposta aggiuntiva che i proprietari di appartamenti nella località turistica devono pagare oltre al valore locativo e che gli albergatori devono tassare al di là del profitto. Gli albergatori e i proprietari di appartamenti devono provvedere in prima persona a fatturare questa imposta alla clientela. In assenza di un regolamento comunale in materia gli ospiti non possono inoltre controllare se la tassa addebitata è giustificata, critica Hug.