Lo ribadisce il Consiglio federale rispondendo a un’interpellanza di Manuel Strumpler. Ma alcuni necessitano di un ammodernamento
Niente paura: nel complesso, la Svizzera dispone di un numero elevato di rifugi con posti protetti per tutta la popolazione, anche se vi sono ancora lacune a livello locale. Parola del Consiglio federale che, rispondendo a un’interpellanza di Manuel Strumpler (Udc/Tg), riconosce che diverse installazioni necessitano tuttavia di un ammodernamento.
Stando al consigliere nazionale, a causa della guerra in Ucraina e di un quadro di minaccia che si ripropone all’improvviso, i rifugi della protezione civile, che negli ultimi anni sono stati utilizzati più che altro come depositi, sale prova per gruppi musicali e locali hobby, sono tornati di attualità.
Diversi media, stando al deputato, hanno infatti parlato dei rifugi, sottolineando il fatto che tutti gli abitanti della Svizzera avrebbero a disposizione un posto protetto in caso d’emergenza.
Per il governo tale affermazione non è solo teorica: nel complesso è così, anche se ci sono lacune locali. Ecco spiegato come mai l’obbligo di costruire simili strutture rimanga in vigore. I deficit vengono colmati da Cantoni e Comuni attraverso la realizzazione di rifugi pubblici o la riconversione degli impianti di protezione che non sono più necessari.
Quanto alla sicurezza di simili installazioni, i rifugi costruiti prima del 1984 soddisfano tuttora i requisiti prescritti. Benché siano stati realizzati secondo direttive tecniche non più attuali, sono considerati rifugi completi conformemente alla classificazione qualitativa.
Tuttavia, secondo l’Esecutivo, per motivi di età i componenti tecnici, in particolare gli apparecchi di ventilazione e i filtri antigas, dovranno essere progressivamente sostituiti nei prossimi anni. I fondi dei contributi sostitutivi disponibili nei Cantoni e nei Comuni sono destinati a questo scopo. Spetta ai Cantoni gestire la costruzione dei rifugi, smantellare i rifugi non più funzionali e rimodernare i rifugi utilizzando i contributi sostitutivi, sottolinea il governo.
Per fugare le preoccupazioni dell’autore del quesito, preoccupato per il fatto che l’ultima esercitazione in quest’ambito risalga al 1989, la Confederazione esaminerà a breve i piani per la protezione della popolazione in caso di conflitto armato in collaborazione con i Cantoni. Chiarirà inoltre se la tematica dei rifugi debba essere di nuovo presa in maggiore considerazione nella formazione dei militi della protezione civile. Vi rientrano anche esercitazioni corrispondenti nel campo della pianificazione e dell’organizzazione.