Svizzera

Otto miliardi per jet F-35A e un sistema di difesa

È la richiesta del Consiglio federale al Parlamento inserita nel messaggio sull’esercito 2022 licenziato oggi

(Keystone)
16 febbraio 2022
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Un credito d’impegno di 6,035 miliardi per l’acquisto di 36 nuovi jet modello F-35A – che andranno a sostituire 55 vecchi aerei da combattimento – e uno di 1,987 miliardi per un sistema di difesa terra-aria a lunga gittata del tipo Patriot. Sono queste le principali richieste del Consiglio federale al Parlamento inserite nel messaggio sull’esercito 2022 licenziato oggi.

L’esercito deve salvaguardare la sovranità sullo spazio aereo e proteggerlo in occasione di conferenze e in caso di tensioni elevate come pure di conflitti armati, ricorda il governo in una nota. I caccia attualmente in dotazione però giungeranno al termine della loro durata di utilizzo verso il 2030 e devono quindi essere, come noto, sostituiti.

L’esecutivo domanda pertanto al Parlamento l’acquisto di 36 aerei da combattimento del tipo F-35A, prodotti dalla statunitense Lockheed Martin. In sede di valutazione questo aereo ha conseguito i risultati di gran lunga migliori. Dei quattro modelli in gara, è stato quello più performante e quello nettamente più conveniente per quanto riguarda l’acquisto e l’esercizio, sottolinea il Consiglio federale.

Per i piloti è più semplice da manovrare e sono necessari meno voli d’addestramento e decolli rumorosi. Oltre al credito di 6,035 miliardi, al legislativo viene chiesto di sbloccare 120 milioni di franchi per le relative misure edilizie. Gli immobili esistenti presso gli aerodromi militari di Payerne (Vd), Meiringen (Be) ed Emmen (Lu) potranno continuare a essere utilizzati con degli adeguamenti. Sul sito vodese verrà realizzato un nuovo centro d’addestramento.

Credito inferiore a quello approvato dal popolo

Il credito richiesto è inferiore al volume finanziario massimo approvato dal popolo con la votazione federale del 27 settembre 2020. L’importo massimo deciso all’epoca – sei miliardi di franchi – si basava infatti sull’indice nazionale dei prezzi al consumo di gennaio 2018. Dopo aver tenuto conto delle attuali previsioni sull’andamento del rincaro e dei pagamenti previsti, tale volume finanziario sale a circa 6,3 miliardi.

L’acquisto dei 36 nuovi jet consentirà di rimpiazzare i 55 che formano l’attuale flotta: 25 F-5 Tiger e 30 F/A-18 Hornet. Per i primi, il governo prevede un pensionamento. A oggi, essi possono essere impiegati solo in addestramento e in buone condizioni meteorologiche per il servizio di polizia aerea. In caso di combattimento uno contro uno con un avversario moderno non avrebbero nessuna possibilità di successo. Gli Hornet verranno invece sostituiti gradualmente intorno al 2030.

La Svizzera non dispone al momento di un sistema di difesa terra-aria

Per quanto riguarda il sistema di difesa terra-aria a lunga gittata – di cui la Svizzera al momento non dispone –, il Consiglio federale ha scelto cinque unità di fuoco del sistema Patriot, del produttore americano Raytheon. Esso può coprire una grande distanza d’impiego, è dotato di sensori ad ampio raggio che migliorano il quadro della situazione aerea e comporta spese inferiori delle alternative sull’arco dell’intera durata di utilizzazione.

Il credito domandato ammonta a 1,987 miliardi di franchi per il sistema più 66 milioni per tre nuovi edifici adibiti all’istruzione nonché per l’adeguamento delle infrastrutture di deposito. Con Patriot, l’esercito intende proteggere gran parte delle regioni densamente popolate grazie a poche postazioni. Inoltre, la difesa terra-aria a lunga gittata, fornendo una tutela persistente contro altri jet e i vari tipi di missili, sgrava gli aerei da combattimento. I caccia potranno quindi essere impiegati in modo flessibile.

Commesse per 4,5 miliardi a imprese svizzere

Come da accordi, i produttori dell’F-35A e del Patriot saranno tenuti ad assegnare commesse a imprese svizzere. In riferimento all’aereo si tratta del 60% del valore contrattuale, ossia di 2,9 miliardi di franchi (di cui un miliardo di offset diretti), mentre per il sistema terra-aria si tratta del 100% del valore contrattuale, vale a dire 1,3 miliardi (260 mio. di offset diretti).

Inoltre, la Confederazione attribuirà commesse all’industria elvetica per un valore di 321 milioni, portando il totale a 4,5 miliardi. In questo modo nei decenni futuri verranno creati numerosi posti di lavoro.

Infine, al pari di quanto accaduto nei messaggi passati, il Consiglio federale chiede l’acquisto di materiale dell’esercito. I fondi verranno utilizzati tra l’altro per la cyberdifesa, il rinnovo dei centri d’istruzione al combattimento e la valutazione di un sistema per la neutralizzazione di mini droni.

Il messaggio comprende poi i crediti per il Programma degli immobili del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (Ddps) 2022. Ne fanno parte un magazzino a scaffalature verticali per tessili a Thun (Be), una nuova rimessa per veicoli, un’officina e un centro di manutenzione presso l’aerodromo di Alpnach (Ow), nonché ulteriori progetti.

F-35A, acquisto minacciato

Il principio dell’acquisizione di nuovi aerei da combattimento è stato accettato in votazione popolare nel settembre 2020, con il 50,1% dei voti a favore. La competizione per la sostituzione degli F/A-18 comprendeva anche il Rafale francese, l’Eurofighter europeo e il Super Hornet statunitense.

Un’alleanza di sinistra ha già annunciato il lancio di un’iniziativa ‘Stop F-35’. Considera il modello troppo costoso, tecnicamente carente e inadatto alle esigenze della Svizzera. La ministra della Difesa Viola Amherd ha più volte sostenuto la decisione dell’esecutivo, affermando che non è più possibile scegliere un altro modello.

Frattanto, è di ieri la notizia della trasferta del capo dell’armamento, Martin Sonderegger, circa la possibilità, già evocata nel recente passato, che alcuni dei futuri caccia dell’esercito svizzero F-35A vengano prodotti in Italia, nello stabilimento di Leonardo di Cameri, in provincia di Novara (Piemonte).

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