Il benessere della popolazione è stato colpito dalla crisi pandemica, ma la soddisfazione generale rimane comunque buona
In Svizzera il benessere della popolazione è stato colpito dalla pandemia di coronavirus, che ha avuto un impatto sia sul prodotto interno lordo (PIL) reale pro capite che sulla speranza di vita. Rimane comunque buona la soddisfazione generale. È quanto mostra il sistema di indicatori del benessere elaborato dall’Ufficio federale di statistica (UST).
Anche se fa riferimento al PIL, lo scopo dell’indicatore è quello di andare oltre il punto di vista strettamente economico, viene spiegato in un comunicato odierno. Si tratta di capire il livello di benessere della popolazione, prendendo spunto da diverse statistiche di base dell’UST.
L’anno scorso per entrambi i sessi la speranza di vita è diminuita: per gli uomini si è attestata a 81 anni (-0,9 anni), per le donne a 85,1 (-0,5). Per le persone di oltre 65 anni si è poi registrata una sovramortalità.
A causa delle misure sanitarie, l’accesso della popolazione al volontariato organizzato è stato fortemente limitato, con la quota di cittadini impegnati presso associazioni che è passata dal 19,5 al 15,9%. In compenso, c’è stato un aumento (dal 31,7 al 32,5%) del volontariato informale, come l’aiuto ai vicini di casa o la custodia di bambini.
Le ripercussioni sono state ovviamente anche economiche, sottolinea l’UST, con il PIL reale pro capite che è calato del 3,1% rispetto all’anno precedente. Oltre a questo, l’Amministrazione federale delle dogane sottolinea che le esportazioni sono diminuite del 7% e le importazioni dell’11%.
Il tutto ha avuto un impatto anche sulla situazione finanziaria delle varie autorità: nel 2020 il debito pubblico (Confederazione, Cantoni, Comuni) ha oltrepassato la soglia dei 300 miliardi di franchi, attestandosi a 304 miliardi (+11 miliardi). Tra il 2019 e il 2020, la quota di debito complessivo rispetto al PIL è aumentata dal 41 al 43%.
Per quel che riguarda il benessere, comparandoli con altre popolazioni europee, i cittadini svizzeri sono molto soddisfatti delle condizioni di vita in generale. La quota di persone che ha dichiarato tale soddisfazione è rimasta stabile tra il 2019 e il 2020, calando però dal 39,7%, rilevato durante il primo confinamento parziale nella primavera 2020, al 36,6% nel 2021.
Durante questo primo confinamento parziale, la percentuale di persone con un alto grado di fiducia nel sistema politico svizzero era del 54%, significativamente più alta rispetto al 2019 e alle settimane immediatamente precedenti il primo confinamento parziale, quando si aggirava intorno al 47%. Nel 2021, la quota ha nuovamente registrato un leggero calo, attestandosi circa al 51%.