Problemi individuati soprattutto nel traffico ferroviario e aereo. Critiche da Ata e Lega svizzera contro il rumore.
Berna – I valori limite di esposizione alle emissioni acustiche del traffico devono essere adattati, sostiene la Commissione federale per la lotta contro il rumore (CFLR). In un rapporto chiede norme più severe, in particolare nei settori ferroviario e aereo.
Malgrado diversi successi negli ultimi anni, numerose persone sono ancora esposte a rumori nocivi o quantomeno fastidiosi, ha comunicato oggi la CFLR. Le basi scientifiche utilizzate per stabilire i valori nelle norme odierne sono obsoleti.
Nel rapporto, la commissione raccomanda per il traffico stradale nelle zone abitative un valore diurno simile alla regolamentazione esistente. Di notte, bisognerebbe invece essere più severi di circa 3 decibel (dB).
Per quel che riguarda la ferrovia, i regolamenti dovrebbero essere invece resi più rigorosi - sempre in zone residenziali - di 6 dB di giorno e 2 dB di notte. Praticamente identica anche la prescrizione per quel riguarda il traffico aereo.
Per tutti i tipi di traffico, il periodo considerato notturno va poi esteso e fissato dalle 22:00 alle 07:00. Il periodo considerato diurno sarebbe quindi di 15 ore in totale, al posto delle 16 ore calcolate oggi.
Un limite distinto di un’ora dovrà anche essere fissato per il traffico aereo fra le 06:00 e le 07:00, oltre che per le tre ore notturne già esistenti. La raccomandazione risponde a una richiesta del Tribunale federale, che ha valutato i valori limite non sufficienti per proteggere le persone contro il rumore al mattino presto.
Il concetto generale dei valori limite e dei periodi di giorno e notte vanno quindi mantenuti, secondo la commissione. È tuttavia importante una protezione uniforme contro il rumore nelle zone residenziali. Propone quindi che le soglie massime per tutti i tipi di traffico siano identiche nelle zone residenziali.
La CFLR auspica una messa in opera più rapida possibile delle raccomandazioni formulate oggi. Si dice tuttavia cosciente del fatto che l’applicazione può avere ripercussioni importanti, in particolare sulle infrastrutture dei trasporti. Questi effetti dovranno essere studiati in dettaglio e presi in considerazione.
Le raccomandazioni della commissione servono a fornire al Consiglio federale le basi necessarie per instaurare un sistema di valori limite in Svizzera, precisa la nota. Tutto si svolge rispondendo alla Legge sulla protezione dell’ambiente (LPAmb).
L’Associazione traffico e ambiente (ATA) si rammarica del fatto che i limiti diurni siano rimasti invariati e che lo schema giorno/notte non sia stato modificato. L’inquinamento acustico dovrebbe infatti essere combattuto sempre, non importa se giorno o notte, anche perché sempre più gente lavora da casa in home office, ha sostenuto l’organizzazione.
Servono quindi soluzioni efficaci, come l’abbassamento dei limiti di velocità a 30 km/h nelle località e maggiore spazio per le bici. Vicino agli aeroporti poi, sempre secondo l’ATA, il rumore deve essere abbassato notevolmente.
La Lega svizzera contro il rumore dal canto suo apprezza il fatto che siano state proposte regole globalmente più severe. Tuttavia, si doveva fare di più per quel che riguarda le emissioni acustiche del traffico stradale: tutto suona come un compromesso politico, scrive l’associazione.
La Coalizione traffico aereo, ambiente e salute (COTAS) è invece positiva, poiché nel rapporto emergono le problematiche che sottolinea da tempo. L’organizzazione lotta infatti per limiti più severi nel rumore provocato dai velivoli e domanda un allungamento del divieto di voli notturni.