Svizzera

Associazioni economiche svizzere stilano agenda ‘ricostituente’

Economiesuisse, Usam e Unione svizzera degli imprenditori delineano i contorni della politica economica post-Covid

Il presidente dell’Usam Fabio Regazzi
(Keystone)
26 novembre 2021
|

Berna – La Svizzera ha bisogno di una “cura ricostituente”, affermano all’unisono economiesuisse, Unione svizzera delle arti e mestieri (Usam) e Unione svizzera degli imprenditori. Le tre maggiori associazioni di categoria del padronato hanno adottato un’agenda comune di politica economica per il dopo Covid-19.

Nella loro analisi, presentata stamani in una conferenza stampa a Berna, economiesuisse (che rappresenta decine di migliaia di imprese, tra cui le più grandi multinazionali), l’Usam (a cui fanno riferimento le piccole e medie imprese) e l’Unione svizzera degli imprenditori (che fa gli interessi di circa 80 organizzazioni settoriali e regionali di datori di lavoro) sono giunte alla conclusione che la capacità di adattamento dell’economia svizzera è a rischio.

La ripresa non deve mascherare il fatto che l’attuale quadro di politica economica non è all’altezza del compito di affrontare il periodo post-Covid, hanno sottolineato le tre organizzazioni davanti ai media.

Per questo la Svizzera ha bisogno di una “cura ricostituente” se vuole essere preparata ai rapidi cambiamenti di un’economia mondiale globale e altamente tecnologica. L’alleanza delle tre associazioni ha rivolto un invito ai politici a unire le forze per superare il blocco delle riforme.

AVS e LPP

Per l’Unione svizzera degli imprenditori le riforme più urgenti riguardano tutto il settore della previdenza per la vecchiaia, ossia AVS e Legge federale sulla previdenza professionale per la vecchiaia, i superstiti e l’invalidità (LPP). “Oltre al rinnovamento del primo e del secondo pilastro, non c’è spazio per un’ulteriore espansione dello Stato sociale, che è stato notevolmente migliorato”, ha affermato il presidente dell’organizzazione, Valentin Vogt.

L’associazione chiede anche un’estensione della libertà del lavoro. Le sue condizioni, di comune accordo tra padronato e dipendenti, dovrebbero essere meglio adattate alle esigenze del futuro. L’Unione svizzera degli imprenditori sottolinea anche l’importanza del sistema di formazione duale per gli apprendisti.

Sostenibilità economica e fiscalità

Un parametro importante per la futura politica economica è quello della sostenibilità, ma non solo dal punto di vista dell’ecologia, ha dal canto suo detto il presidente di economiesuisse Christoph Mäder: “La politica non deve concentrarsi unilateralmente sulla sostenibilità ecologica, ma deve sempre considerare l’impatto economico e sociale di tutte le proposte politiche”.

Nonostante l’attuazione della riforma denominata con la sigla RFFA, che concerne sia le imprese che l’AVS, nuove sfide attendono la Svizzera in materia di fiscalità, sia a livello internazionale che nazionale, ha aggiunto Mäder. Una riforma dell’imposta preventiva e l’abolizione graduale della tassa di bollo migliorerebbero il sistema fiscale elvetico, indipendentemente dalle esigenze internazionali, ha detto.

La Svizzera deve continuare a perseguire budget sostenibili, che rappresentano un vantaggio competitivo per il paese, secondo le tre associazioni economiche. Queste intendono impegnarsi anche per assicurare condizioni quadro favorevoli all’innovazione e alla ricerca.

Regolamentazione e Ue

“La riduzione dei costi di regolamentazione non necessari è il tema principale dell’Usam e una preoccupazione per l’intera economia”, ha sostenuto Fabio Regazzi, il presidente dell’associazione e consigliere nazionale (Centro). Il Consiglio federale presenterà presto al parlamento due proposte in materia.

Per quanto riguarda le relazioni con l’Ue, il ticinese ha sottolineato l’importanza dell’accesso al mercato interno europeo. Tuttavia, la Svizzera non ha necessariamente bisogno di concludere un nuovo accordo, ha detto. Un trattato esistente può essere ampliato per includere punti importanti per l’Ue senza superare linee rosse. Le relazioni economiche dovrebbero essere sviluppate anche al di fuori dell’Europa.

La digitalizzazione andrebbe considerata come un’opportunità per l’economia svizzera, ha detto Regazzi. È utile se è legata a principi di libertà e se si basa su una buona infrastruttura.

Quanto alla mobilità, si tratta di combinare i vantaggi di tutti i vettori di trasporto, garantendo la loro libera scelta. L’agenda comune delle tre associazioni afferma che nuove tasse, come i pedaggi, vanno rifiutate.