Il probabile futuro procuratore generale della Confederazione svela il retroscena della sua candidatura
La Commissione giudiziaria (Cg) del Parlamento lo ha cercato ovunque. Lo ha fatto per un anno intero, costellato da indiscrezioni e polemiche. Alla fine lo ha trovato dietro l’angolo: il candidato alla successione di Michael Lauber alla testa del Ministero pubblico della Confederazione (Mpc) è Stefan Blättler, dal 2006 comandante della polizia cantonale bernese. A dispetto della sua ‘visibilità’ (tra il 2014 e il 2020 è stato anche presidente della Conferenza dei comandanti delle polizie cantonali svizzere), il 62enne è rimasto fino all’ultimo fuori dai radar di osservatori e mass media. Anche perché, se fosse stato solo per lui, non si sarebbe fatto avanti: all’agenzia Keystone-Ats ieri ha detto che a convincerlo a candidarsi sono state persone appartenenti “alla cerchia professionale più stretta”.
In commissione Stefan Blättler ha messo tutti d’accordo. Lunga esperienza nel campo del perseguimento penale, solide competenze dirigenziali, le qualità personali necessarie, una carriera esemplare (lodata da molti, anche a sinistra, nel suo cantone) in seno alla polizia cantonale bernese, il fatto che parli fluentemente tedesco, francese, italiano e inglese: secondo la Cg Blättler “soddisfa tutti i requisiti richiesti” per ricoprire questa carica. “Abbiamo estratto il jolly”, ha commentato alla Srf il suo presidente, un entusiasta Andrea Caroni (Plr/Ar). L’Assemblea federale non dovrebbe trovare granché da ridire su un candidato unico di tale calibro. L’elezione del nuovo procuratore generale della Confederazione è prevista il 29 settembre.
Sembra dunque volgere finalmente al termine la tormentata procedura di selezione e nomina del successore di Michael Lauber. Il posto è vacante da poco più di un anno. Lauber si era dimesso per la fine di agosto del 2020, travolto dalle critiche ricevute per gli incontri segreti avuti col presidente della Fifa Gianni Infantino nell’ambito della maxi-inchiesta sul mondo del calcio internazionale. Da allora la direzione della Procura federale è garantita ad interim dai due vice di Lauber, Ruedi Montanari e Jacques Rayroud. La Cg ha messo a concorso per ben tre volte il suo posto. L’elezione prevista per la sessione primaverile delle Camere era stata rinviata dopo che i candidati rimasti in lizza (Maria-Antonella Bino, Lucienne Fauquex e Félix Reinmann) non avevano fatto l’unanimità. E la Cg a sua volta era stata subissata dalle critiche per le indiscrezioni filtrate alla stampa sui nomi dei papabili e le divisioni che questi avevano creato al suo interno. Errori che stavolta si è voluto a tutti i costi evitare. Sono state adottate tutte le misure possibili per garantire alle candidati e ai candidati il massimo della discrezione, ha affermato Caroni.
Ma a sbloccare la situazione è stato anche, e forse soprattutto, un altro elemento: l’innalzamento a 68 anni del limite d’età per ricoprire la carica di procuratore generale e sostituto procuratore generale della Confederazione (attualmente la funzione non può essere occupata oltre l’età legale di pensionamento). Il Consiglio degli Stati ha già dato luce verde, all’unanimità, alla proposta della sua Commissione degli affari giuridici (Cag-S). Se anche il Consiglio nazionale farà altrettanto, come peraltro appare scontato, la modifica dovrebbe entrare in vigore il 1. gennaio 2022. Il 62enne Blättler avrebbe così sei anni di tempo a disposizione. Per riportare tranquillità al Ministero pubblico della Confederazione e in seguito per preparare l’istituzione alle riforme strutturali che la attendono, ha spiegato Caroni alla Srf.
Quello delle riforme strutturali è un cantiere già aperto. La Cag-S ha incaricato di recente il Consiglio federale di gettare le basi di una riforma globale dell’Mpc e della sua autorità di vigilanza (Av-Mpc). La proposta è scaturita dal rapporto finale delle Commissioni della gestione sulla relazione di vigilanza tra le due entità. Secondo il documento, pubblicato lo scorso 22 giugno, l’elezione del Mpc e dell’Av-Mpc deve restare di competenza del Parlamento e all’autorità di vigilanza vanno attribuiti maggiori poteri e risorse. Le Commissioni della gestione si soffermano in particolare sul “vertice monocratico” dell’Mpc. Per evitare un’eccessiva concentrazione di competenze e una sovraesposizione mediatica e politica del procuratore generale della Confederazione, suggeriscono di approfondire l’ipotesi – formulata dagli esperti – di passare a una direzione collegiale. La scelta di un candidato unico fatta dalla Cg non è in contraddizione con questa proposta, ha spiegato Caroni: abbiamo cercato una persona per il sistema attuale e un vertice con più persone al momento non sarebbe nemmeno permesso, ha precisato l’appenzellese. Ad ogni modo ci vorrà ancora parecchio tempo prima che un’eventuale direzione collegiale dell’Mpc – un’idea che trova perplesso il Dipartimento federale di giustizia e polizia – si concretizzi e finisca sul tavolo del futuro procuratore generale (unico) della Confederazione.
Blättler, in dichiarazioni all’agenzia Keystone-Ats, ammette: la decisione di candidarsi per il posto lasciato vacante da Michael Lauber non è stata facile. Significa in particolare dover rinunciare alla guida dell’Istituto svizzero di polizia di Neuchâtel, una responsabilità che avrebbe assunto a partire dal prossimo anno. Il comandante della polizia cantonale bernese – figlio di un ex comandante della polizia cantonale nidvaldese, titolare di un dottorato in diritto e docente all’Istituto di diritto penale e di criminologia dell’Università di Berna – non nasconde un certo timore reverenziale per un compito che si presenta difficile. Ma, grazie alla sua esperienza, pensa di poter influire sul funzionamento del Mpc. Crede che per il posto di procuratore generale sia necessaria una persona capace di risolvere sfide complicate, come è stato il caso della creazione di una polizia unica per il canton Berna.