Svizzera

Tremila firme per la riabilitazione di Pierre Krähenbühl

L’Associazione Svizzera-Palestina ha consegnato oggi una petizione alla Cancelleria federale. Chiede al Consiglio federale di intervenire presso l’Onu.

Ora al Cicr
(Keystone)
6 aprile 2021
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Berna – L'Associazione Svizzera-Palestina chiede, in una petizione indirizzata al Consiglio federale, che l'ex commissario generale dell'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unrwa), lo svizzero Pierre Krähenbühl, venga pubblicamente riabilitato.

Una delegazione dell'associazione ha inoltrato oggi la petizione recandosi a Palazzo federale, si legge in una nota odierna. Nel giro di un mese, 3mila persone hanno sottoscritto il testo, tra cui figurano personalità come Stefan Trechsel, già presidente della Commissione europea per i diritti umani, l'ex diplomatico, nonché ex presidente del Cicr, Cornelio Sommaruga, e l'ex ambasciatore a Berlino ed ex consigliere nazionale Tim Guldimann (Ps/Zh).

Pubblicare i risultati dell’indagine

La petizione pretende che il governo si attivi presso il Segretario generale delle Nazioni Unite, il portoghese António Guterres, affinché vengano resi noti i risultati dell'indagine svolta dalle Nazioni Unite sull'operato di Krähenbühl. Se non vi sono elementi a carico di quest'ultimo, Krähenbühl andrebbe non solo riabilitato, ma gli andrebbe pure offerta una mansione con carattere diplomatico.

In futuro, inoltre, tanto il Consiglio che l'Onu dovrebbero sostenere e proteggere i propri quadri particolarmente esposti a causa delle loro missioni delicate, in particolare se determinati rimproveri finiscono in pasto all'opinione pubblica. Simili critiche danneggiano la credibilità sia della Svizzera che delle Nazioni Unite.

Scagionato da gran parte delle accuse

Krähenbühl si è dimesso il 6 novembre 2019 dopo essere stato accusato di cattiva gestione e abuso di potere. Le critiche nei suoi confronti avevano avuto ampia eco, mentre le conclusioni del rapporto, che lo scagiona da gran parte delle accuse, sono rimaste confidenziali.

Nel frattempo, l'ex commissario è ritornato a lavorare per il Cicr, organizzazione che conosce bene, con la mansione di emissario del presidente Peter Maurer in Cina e capo della delegazione regionale. Occuperà gli uffici di Pechino. Nel frattempo, l'Unrwa ha un nuovo capo, ancora uno svizzero: Philippe Lazzarini. Finora, il Consiglio federale non ha commentato il rapporto dell'Onu, sostenendo che solo le Nazioni Unite hanno il diritto di divulgarlo.