Svizzera

Votazioni federali: incerto l'esito sul burqa

Le prime proiezioni non individuano una tendenza, mentre prevedono un sì all'accordo con l'Indonesia

Ti-press
7 marzo 2021
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Si presenta incerto l'esito dell'iniziativa contro la dissimulazione del viso, uno dei tre argomenti nazionali in votazioni oggi. Stando all'istituto demoscopico Gfs.berna i risultati disponibili non permettono di delineare ancora una tendenza. La prima proiezione pronostica il 51% dei consensi, a fronte di un 49% dei contrari.

Lanciata del comitato di Egerkingen - già all'origine dell'iniziativa contro i minareti, approvata dal popolo nel 2009 con io 57,5% di sì - e sostenuta dall'UDC nonché da esponenti di altri partiti, anche di sinistra - l'iniziativa mira a vietare il velo integrale su suolo pubblico (burqa e niqab). È però anche rivolta esplicitamente contro l'occultamento del viso anche in altri ambiti, come durante le manifestazioni. Il Ticino - come San Gallo - ha già una normativa in materia.

No all'identità elettronica

Secondo lo stesso istituto, l'identità elettronica unica, certificata dallo Stato, non convince gli svizzeri, quindi il progetto di legge verrebbe respinto. L'istituto di ricerca ritiene che i "no" supereranno il 55%, come pronosticato anche dai sondaggi SSR e Tamedia. I primi risultati cantonali confermano la tendenza. Dopo lo spoglio del 95% delle schede, il 69% dei ginevrini si è opposto alla proposta come pure il 65% dei vodesi e il 63% degli zurighesi. Anche a Basilea Città il 70% dei votanti ha detto no.

Va invece verso il sì l'Accordo di partenariato economico con l'Indonesia. Lo scopo del testo in votazione è facilitare gli scambi e le relazioni economiche. A creare polemiche in sede di campagna è stato in particolare l'olio di palma, prodotto molto usato nell'industria alimentare ma controverso per il suo impatto ambientale. Secondo le autorità, l'intesa tiene conto di tale fattore.
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