L'Ufficio federale della sanità pubblica ritiene impossibile distinguere tra province. Da lunedì, quarantena per chi rientra dalla regione italiana
L'Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp) conferma la sua decisione di inserire la Liguria nell'elenco delle regioni a rischio di coronavirus. Le autorità della regione turistica italiana avevano chiesto ieri a Berna di revocare la decisione.
La Confederazione analizza la situazione nei Paesi confinanti su base regionale, ha ricordato l'Ufsp, contattato dall'agenzia Keystone-Ats. Con un'incidenza di 80 casi ogni 100mila abitanti, la Liguria rappresenta una regione ad alto rischio di Covid-19. Un'ulteriore differenziazione all'interno di una regione non è possibile, ha aggiunto l'Ufsp.
Ieri le autorità liguri avevano sostenuto che il superamento del limite di 60 casi ogni 100.000 abitanti che fa scattare l'obbligo di quarantena era dovuto principalmente ad un focolaio a La Spezia.
La Liguria è quindi inclusa nell'elenco delle regioni a rischio a partire da lunedì 28 settembre. Le persone che ritornano in Svizzera devono essere poste in quarantena per dieci giorni. L'elenco viene regolarmente aggiornato in funzione dell'evoluzione della situazione, precisa ancora l'Ufsp.
La regione è intervenuta presso il Console generale della Svizzera in Italia, ha riportato l'agenzia italiana Ansa. Ha pure informato il ministro degli Esteri italiano Luigi Di Maio.
Le autorità liguri ritengono che la decisione elvetica sia distorta dalla situazione "disomogenea" nella regione. A parte il focolaio a La Spezia, che è comunque in declino, il resto del territorio regionale rimane per lo più al di sotto del parametro di allerta, sostengono.
Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti ha inoltre fatto sapere stamane di avere sentito al telefono il ministro degli Esteri Di Maio, "il quale mi ha assicurato che il governo interverrà al più presto" presso le autorità elvetiche.
"In Liguria - scrive Toti in una nota ripresa dall'Ansa - lavoriamo giorno e notte per monitorare e limitare il contagio. Non accettiamo che i nostri sforzi vengano intaccati da misure che mettono in cattiva luce la nostra regione e danneggiano le nostre imprese: dopo tanti sforzi per ripartire non possiamo permetterci ulteriori stop".