Il Tribunale cantonale vodese vieta l'allestimento della controversa esposizione al Palais de Beaulieu. Anche il Municipio di Losanna si era opposto
La controversa mostra di cadaveri "plastinati" "Real Human Bodies" che doveva svolgersi da oggi a domenica al Palais de Beaulieu di Losanna, è stata definitivamente annullata: il Tribunale cantonale vodese ha confermato il divieto imposto dal Municipio, respingendo il ricorso dell'organizzatore. In una nota diramata oggi, il tribunale afferma che l'esecutivo cittadino poteva vietare la mostra "tenuto conto dell'assenza di informazioni da parte dell'organizzatore sull'origine dei corpi presentati" al pubblico. Sempre secondo la Corte di diritto amministrativo e pubblico del Tribunale cantonale, il Municipio, "tenuto conto dell'ampio potere di apprezzamento" che gli è riconosciuto, aveva la competenza di chiedere all'organizzatore informazioni complementari. L'esecutivo cittadino aveva comunicato lo scorso 16 ottobre di aver rifiutato l'autorizzazione alla mostra di cadaveri "plastinati", trattati cioè con un metodo di conservazione che consiste nel sostituire l'acqua e i grassi con una materia sintetica plastificante. Il Municipio aveva fatto sapere di aver chiesto chiarimenti all'organizzatore a seguito di una denuncia presentata dall'organizzazione cristiana contro la tortura e la pena di morte Action des chrétiens pour l'abolition de la torture (ACAT). I chiarimenti non sono arrivati e la manifestazione è quindi stata vietata.
Secondo ACAT, i corpi utilizzati nell'esposizione sono con molta probabilità di prigionieri cinesi deceduti o uccisi e di membri del Falun Gong, movimento vietato in Cina i cui adepti vengono perseguitati. L'autorità losannese aveva chiesto delle garanzie riguardanti la provenienza dei corpi esposti e delle attestazioni di consenso firmate dai defunti per l'utilizzo dei loro cadaveri, ma gli organizzatori non hanno presentato prove concrete che attestino la possibilità di servirsi dei corpi nell'ambito dell'esposizione. La stessa esposizione, intitolata "Bodies Exibition", aveva suscitato polemiche a Berna, dove però non era stata interrotta e ha chiuso normalmente i battenti domenica scorsa (era stata inaugurata il 4 ottobre), nonostante una denuncia per perturbamento della pace dei morti presentata dalla stessa ACAT. Rispondendo al giornale locale "Der Bund", l'organizzatore olandese Jan van Bergen aveva smentito una provenienza cinese dei cadaveri e aveva assicurato che sono stati messi a disposizione da donatori volontari negli Stati Uniti. Non ha però fornito documenti probatori, aveva riferito il quotidiano.
Una prima grande esposizione di corpi plastinati, intitolata "Körperwelten" o "I mondi del corpo umano", era stata inaugurata nel settembre 1999 a Basilea e durante 17 settimane l'avevano visitata oltre 600'000 persone, dopo i quattro milioni che l'avevano già vista in città estere. Ai visitatori erano stati presentati 200 "preparati anatomici", allestiti dal discusso artista e anatomopatologo tedesco Gunther von Hagens, inventore del nuovo metodo di conservazione negli anni Settanta. Si trattava per lo più di singoli organi - ad esempio un polmone sano di fianco a quello di un fumatore - ma non mancavano una ventina di corpi interi "plastinati", in diverse pose. Secondo un sondaggio allora effettuato presso il pubblico, i visitatori avevano ben accolto il progetto, nonostante le critiche avanzate soprattutto dagli specialisti. Una nuova esposizione era stata organizzata nella città renana nel 2011 da von Hagens. Un'altra mostra del genere intitolata "Body Worlds" si è tenuta tra il settembre 2017 e l'inizio dello scorso gennaio a Ginevra, dove ha a sua volta suscitato aspre critiche. La società organizzatrice Opus One non ha tuttavia ottenuto lo sperato successo di pubblico, avendo accolto solo 75'000 visitatori invece dei previsti 100-150'000.