La velocista e lo schermitore sono stati designati da Swiss Olympic per l'apertura dei Giochi olimpici di venerdì
La velocista Mujinga Kambundji (29 anni) e lo schermitore Max Heinzer (34) sono stati designati da Swiss Olympic come portabandiera della delegazione svizzera durante la cerimonia di apertura dei giochi olimpici di Tokyo che si terrà venerdì 23 luglio alle 13. Nel 2016 a Rio questo onore era stato affidato alla ginnasta Giulia Steingruber.
La scelta del capo delegazione Ralph Stöckli segue un filo logico. Punta di lancia di un movimento atletico in espansione, Mujinga Kambundji aveva conquistato nel 2019 la medaglia di bronzo mondiale nei 200 metri, mentre Heinzer nel 2019 aveva conquistato il titolo mondiale a squadre e in carriera vanta dieci medaglie europee.
«In Svizzera l'atletica ha conosciuto uno sviluppo incredibilmente positivo negli ultimi anni – ha spiegato Stöckli –. Mujinga è il volto di questa nuova generazione, rappresentata a Tokyo da 30 atleti. È una personaggio popolare, dotato di grande carisma, capace di imporsi ai vertici dello sport mondiale».
Quanto a Heinzer, il capo delegazione ha spiegato che «Max rappresenta gli atleti degli sport più piccoli che praticano la loro disciplina come una professione. Per molti di loro rappresenta un esempio».
Stöckli ha dunque approfittato dell'occasione concessa per la prima volta nella storia, di selezionare due rappresentanti... «È un segnale degli sforzi del Cio in materia di eguaglianza tra i sessi. E Mujinga e Max rappresentano perfettamente la Svizzera», ha aggiunto l'ex olimpionico di curling.
Mujinga Kambundji è la prima rappresentante dell'atletica dal 1988 (Cornelia Bürki), Heinzer è il primo schermidore a portare il vessillo dal 1976 (Christian Kauter): Marcel Fischer aveva avuto questo onore, ma nella cerimonia di chiusura dell'edizione 2004.
«Sono venuta a conoscenza della notizia via mail, mentre mi trovavo nella casa dei miei genitori. Non me l'aspettavo. Ho subito accettato, è un grande onore», ha commentato la Kambundji.
Heinzer, invece, ha ricevuto la notizia direttamente per bocca di Ralph Stöckli, negli scorsi giorni al Villaggio olimpico... «Non me lo aspettavo. È un grande onore, non soltanto per me, ma per tutta la scherma svizzera che ogni quattro anni fa bella mostra di se. Sarà un momento molto particolare, nonostante l'assenza di pubblico. È importante per noi atleti che dall'inizio della pandemia abbiamo vissuto momenti difficili».
La Svizzera sarà l'85ª delle 206 nazioni previste a fare il suo ingresso nello stadio Olimpico di Tokyo. Dietro la bandiera retta da Kambundji e Heinzer, sfilerà appena una ventina di atleti. Le misure sanitarie anti-Covid spiegano la scarsa partecipazione... «Senza contare che alcuni atleti non potranno partecipare, vuoi perché impegnati in gara sabato (come i nuotatori, ndr), vuoi perché dislocati lontano da Tokyo (come i biker, ndr)», ha concluso Stöckli.