Secondo un alto funzionario dell'Agenzia mondiale antidoping (Ama): ‘Lontano un milione di miglia’
Il caso di Jannik Sinner è “lontano un milione di miglia dall’essere un caso di doping”, ha dichiarato martedì un alto funzionario dell’Agenzia mondiale antidoping (Ama). Pochi giorni fa, il numero 1 del pianeta tennis era stato sospeso per tre mesi. «I riscontri scientifici che abbiamo ricevuto hanno dimostrato che non può essere di un caso di doping intenzionale, anche perché si tratta di microdosi – ha dichiarato all’emittente britannica Bbc Ross Wenzel, il consigliere generale dell’Ama–. L’Agenzia ha ricevuto messaggi da persone che ritenevano la sanzione troppo alta (...) e da altre che la ritenevano troppo bassa. Questo forse indica che, anche se non tutti sono d’accordo, la sanzione è stata corretta».
Nel marzo 2024, Jannik Sinner era risultato positivo in due test distinti al clostebol, ed era poi stato brevemente sospeso entrambe le volte, ma prima di venir scagionato dall’International Tennis integrity agency, l’Agenzia antidoping della Federazione internazionale di tennis, ha accettato la difesa del giocatore, secondo cui il prodotto vietato era entrato nel suo corpo a sua insaputa e senza alcuna intenzione di imbrogliare.
Tuttavia, l’Agenzia mondiale antidoping ma aveva deciso di impugnare quella decisioni appellandosi al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport che ha sede a Losanna, per ottenere una condanna nei confronti del giocatore, ma sabato ha annunciato di aver ritirato il ricorso dopo aver raggiunto un accordo con Sinner, che ha accettato una sospensione di tre mesi invece dei possibili due anni. L’accordo – e il ‘sistema’ antidoping che lo ha reso possibile – è stato ampiamente criticato dai giocatori, tra cui Novak Djokovic, e dal sindacato da lui stesso creato (Ptpa). «La maggioranza dei giocatori non pensa che sia giusto, ma che ci siano dei favoritismi», ha dichiarato Djokovic lunedì prima dell’inizio del torneo di Doha.
«Quando riceviamo dei casi – ha aggiunto Wenzel – cerchiamo di esaminarli da un punto di vista tecnico e operativo, e non lo facciamo per paura di quello che dirà la gente, i politici o chiunque altro». Poco dopo Sinner, anche Iga Swiatek è stata trovata positiva a un farmaco generalmente impiegato per il trattamento dell’angina pectoris (la trimetazidina) e sospesa per un mese in totale segretezza; l’annuncio della sua positività è stato dato dopo che aveva scontato la sospensione. All’epoca del test, la polacca era la numero 1 del mondo, come Sinner.
Al contrario, l’ex numero 1, nel 2022 Simona Halep è stata condannata dall’Itia a una sospensione di quattro anni per essere risultata positiva a un prodotto utilizzato per combattere l’anemia (roxadustat). Dopo mesi e mesi di discussioni, la tennista era riuscita a dimostrare di averla assunta a causa di un integratore alimentare contaminato e il Tas aveva ridotto la pena a nove mesi. Ma la Halep non era mai più tornata sui livelli precedenti la squalifica e alla fine si era ritirata.