Tennis

Perde anche Wawrinka, débâcle elvetica

A New York, fuori tutti gli svizzeri già al primo turno: era dal 2020 che non accadeva in un torneo dello Slam

28 agosto 2024
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Dopo Stricker e Golubic, anche Wawrinka saluta l'Us Open già al primo turno e fa le valigie. Il vodese, numero 176 della classifica Atp, è stato nettamente battuto 6-4 7-6 (7/5) 6-3 dall'italiano Mattia Bellucci (101), proveniente dalle qualificazioni. Si tratta di una sconfitta senza appello e che avrà probabilmente delle conseguenze per colui che a Flushing Meadows conquistò il titolo nel 2016 e che, nell'ultimo torneo stagionale dello Slam, ancora lo scorso anno riuscì a raggiungere il terzo turno. Stan perderà infatti un'altra cinquantina di posizioni in graduatoria, e al termine delle due settimane newyorchesi precipiterà verosimilmente attorno al 225° rango.

Il 39enne, che dopo le Olimpiadi di Parigi (terra battuta) non aveva preso parte ad alcun torneo di preparazione all'Open sul duro, dal proprio avversario è stato in pratica dominato: fermo sulle gambe, si è procurato solo 3 palle di break – di cui una soltanto trasformata per ritrovare il 3-3 al primo set – contro un giocatore che cercava il suo primo successo in un torneo maggiore.

Wawrinka ha vinto quest'anno solo cinque match, due dei quali al Roland-Garros e a Wimbledon, e a Flushing Meadows ha fatto dunque la stessa fine di Dominic Striker e di Viktorija Golubic, gli altri due rossocrociati presenti, entrambi eliminai nel match d'esordio. È la prima volta, dallo Us Open del 2020, che nessun rappresentante svizzero riesce a superare lo scoglio del primo turno in un torneo dello Slam.

Eppure, Stan dice di sentirsi in forma: semplicemente non trova più la via del successo. «Cominciamo a porci qualche domanda», ha però ammesso dopo la sconfitta contro Bellucci nella notte fra martedì e mercoledì. Una di queste domande potrebbe essere quella relativa alla sua presenza all'Open statunitense: è stata l'ultima della sua carriera? Potrebbe addirittura essere stata l'ultima in assoluto in un torneo dello Slam? «Mi fate sempre le stesse domande», ha risposto Stan senza polemica, anche perché sa benissimo che, a 39 anni e in crisi di risultati, è del tutto logico sentirsi interrogare in questi termini. «E io vi rispondo sempre allo stesso modo», ha aggiunto: «Non lo so».

Wawrinka si trova davanti a un dilemma: giocare gli dà ancora piacere, e il pubblico adora vederlo in campo. Ma cinque misere vittorie in una stagione, insieme a una classifica Atp sempre più deficitaria, rappresentano un bilancio molto inferiore a quanto tutti quanti, lui per primo, si aspettavano. Vero è che all'ultimo Roland-Garros, dove le ovazioni per lui abbondavano, ha detto di voler ritornare nel 2025, aggiungendo però che – benché non sia per lui un cruccio – la sua posizione in classifica avrebbe dovuto essere migliorata.

Al momento però, benché si stia allenando duramente, sta succedendo l'esatto contrario. In partita, infatti, non riesce a mettere a frutto il grande lavoro svolto in fase di preparazione. «Quando non vinci certi punti decisivi, è chiaro che inizi a farti delle domande», ha ribadito il vodese. «Cerchi di imporre il tuo gioco, ma spesso – come oggi – non sai trovare la giusta soluzione». Si finisce per cadere, insomma, in un circolo vizioso: più il successo tarda a venire, più i dubbi aumentano e maggiore diventa la difficoltà a giocare d'attacco e a mente libera.

Ora il rossocrociato – tre titoli dello Slam in una carriera ormai ventennale – siederà a un tavolo con tutto il suo staff per tracciare il programma delle prossime settimane, dei prossimi mesi. Ancora non sa, ad esempio, se scenderà in campo fra due settimane a Bienne, contro il Perù, per la Coppa Davis. La ricetta, ad ogni modo, pare molto semplice: lavorare sodo e ricominciare a vincere. Resta il fatto che, per il più anziano giocatore del circuito (nel singolare), il tempo passa inesorabile, e dunque non va scartata l'ipotesi che il termine di questa stagione possa corrispondere alla fine della sua intera carriera, benché la voglia di continuare a giocare sia ancora quella di sempre.