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È scomparso Lundgren, ex allenatore di Federer

È deceduto all’età di 59 anni Peter Lundgren. Come giocatore ha raggiunto la 25esima posizione nella classifica mondiale nel 1987 e conquistato tre tornei Atp (Colonia, Rye Brook e San Francisco), inchinandosi a Boris Becker nelle finali di Stoccolma e Indianapolis. Il natio di Bjuv ha fomentato la generazione d’oro svedese, composta da Mats Wilander e Stefan Edberg, raggiungendo pure l’ultimo atto dell’Open d’Australia in doppio nel 1988 in compagnia di Jeremy Bates. Lundgren si è successivamente messo in evidenza senza la racchetta in mano, allenando in primis Roger Federer. Nel 2023 ha contratto un’infezione a un piede, a causa di alcuni strascichi di una frattura, e l’entourage medico non è riuscito a scongiurare l’amputazione. Le ultime notizie hanno ulteriormente peggiorato i cronici problemi di salute del coach, che soffriva fra l’altro di una grave forma di diabete, fino alla morte a 59 anni.

Come accennato in precedenza, il natio di Bjuv si è fatto conoscere soprattutto a bordo campo. A inizio secolo era il coach più richiesto da tutti, forse anche il più dotato, capace di rimuovere dall’anonimato un allora sconosciuto Marcelo Rios. Non un carattere facile il cileno e nemmeno quello di Lundgren, subito dopo il divorzio espressosi senza mezzi termini: “Marcelo non ha bisogno di un coach, ma di uno psicologo”. Il capolavoro più grande è comunque stato far (ri)splendere la stella di Federer. Nel 2002 il mentore del basilese, Peter Carter, scompare in un tragico incidente stradale in Sudafrica e Lundgren rimane solo a fianco del Maestro. È lo svedese a celebrare nel box accanto a Mirka il primo dei 20 Slam conquistati dal renano. “Federer era un giovane molto talentuoso, ma inizialmente pigro e incapace di concentrarsi. Ha comunque sempre voluto essere il migliore e mi accorsi che aveva le potenzialità per esserlo. Per quanto fosse difficile allenarlo, aveva un gran cuore. Era un bravo ragazzo, insomma”, aveva commentato di recente.

Allontanatosi da Federer, il coach realizza un’altra impresa ‘addomesticando’ il talento nonché il carattere di Marat Safin. Il russo torna di nuovo a dominare, conquistando l’Open d’Australia (il secondo, e ultimo, Slam della sua carriera) nel 2005 piegando in semifinale proprio il renano – nel mentre capace d’issarsi in cima alla classifica mondiale. Chiusa questa parentesi, Lundgren ha inoltre allenato Marcos Baghdatis, Grigor Dimitrov, il nostro Stan Wawrinka e Daniela Hantuchova. Nel 2023 aveva iniziato a seguire Dominic Stricker, subito in grado di mettere in pratica i consigli del natio di Bjuv a Flushing Meadow. Nessuno può allora dimenticare quel coach dai capelli lunghi, che ha insegnato le basi della racchetta come in pochi sono riusciti a fare nella storia.