Sei anni dopo la prima volta, il romano concede il bis nell'Oberland bernese. In una finale a senso unico battuto il francese Quentin Halys
Matteo Berrettini (Atp 82) torna a essere il re di Gstaad. Su quel campo dove sei anni prima aveva celebrato la vittoria che a conti fatti ne aveva lanciato in tutto e per tutto la carriera. Per il bis nell'Oberland bernese, il romano ha battuto con un netto 6-3 6-1 il francese Quentin Halys (192) in una partita interrotta per una mezz'ora a causa della pioggia e durata meno di un'ora di tempo effettivo. Berrettini si è lanciato verso il nono titolo della sua carriera (e il secondo del 2024 dopo quello centrato in aprile a Marrakech) vincendo dieci degli undici game. Grazie a questo successo, l'italiano, che già aveva occupato la sesta piazza mondiale ma che nel recente passato ha dovuto fare i conti con una serie di infortuni che l'ha un po' frenato, fa il suo ritorno nella top-50 dei migliori tennisti al mondo.
Dopo aver battuto venerdì Félix Auger-Aliassime e sabato Stefanos Tsitsipas, Berrettini si presentava alla finale con lo statuto di grande favorito. E dopo essersi ritrovato sotto 0-40 sul parziale di 2-3 nella prima frazione, ha letteralmente cambiato marcia, lasciando sul posto Halys che, approdato al tabellone principale di Gstaad dopo essere passato dalle qualificazioni, non ha praticamente più trovando il bandolo della matassa, concedendo dapprima il primo break del confronto, e poi lasciando campo libero all'avversario.
Con 51 turni alla battuta vinti su 52 in 5 partite, Berrettini ha letteralmente lasciato le briciole agli avversari agli Swiss Open. Solo il colombiano Daniel Galan, poi battuto negli ottavi di finale, era riuscito nell'impresa di carpirgli il servizio. In tre partecipazioni, l'unico che è invece riuscito a batterlo è Casper Ruud, nella finale del 2022.