Tre set bastano per la conferma di Alcaraz

Due set senza storia e uno più combattuto. Ma il succo non cambia, e Carlos Alcaraz si conferma re di Wimbledon. Come un anno fa, l'ora 21enne spagnolo trionfa sull'erba londinese. E come un anno fa, al termine di una finale in cui a doversi inchinare allo spagnolo è Novak Djokovic. Ma se dodici mesi fa il serbo lo aveva dovuto fare al termine di cinque combattuti set, stavolta Nole lo fa in appena tre set, durati due ore e mezza scarse chiuse con il punteggio di 6-2 6-2 7-6 (7/4).

Spalle al muro una prima volta (sotto 4-5 e 0-40 con lo spagnolo al servizio), Djokovic ha un ultimo colpo di coda nel terzo set, annullando tre match-point (il primo regalato da Alcaraz con un doppio fallo) per andare a carpire la battuta all'avversario per la prima volta sull'arco dell'intero match. Difende poi vittoriosamente il suo turno di servizio per garantirsi almeno il tie-break, approfittando dell'attimo di evidente appannamento di un Alcaraz fin lì sontuoso. Ritrovato il bandolo della matassa, lo spagnolo chiude però una volta per tutte i conti nel tie-break, laureandosi per la seconda volta consecutiva vincitore di Wimbledon.