Arresasi in finale in terra momò, la svittese è presente al torneo della capitale per confermare la sua crescita esponenziale
Il Ladies Open di Bellinzona è ormai entrato nella fase più calda: nel terzo giorno di competizioni sono finalmente scese in campo anche le finaliste del torneo di Chiasso, la rossocrociata Céline Naef (Wta 219) e la russa Mirra Andreeva (243). Arresasi domenica in tre set, e incapace così di coronare una settimana da incorniciare in terra momò, la promessa del movimento femminile nazionale è intenzionata a prendersi la rivincita e conquistare il sesto titolo, il terzo stagionale, della sua ancor giovane carriera fra le professioniste. Céline ha iniziato fin da tenera età a maneggiare la racchetta grazie all'influenza della madre Sandra e... della sua beniamina d'infanzia Martina Hingis. Le similitudini con la natia di Kosice sono parecchie. A iniziare dall'ex allenatrice (nonché mamma) Melanie Molitor, artefice di gran parte dei 25 successi nei tornei del Grande Slam di Martina. Nel 2011 la svittese decide infatti di frequentare l'accademia di Wollerau, nel Canton Svitto, in modo da assimilare le prime basilari nozioni tennistiche e lanciare la sua carriera. Un lavoro premiante, giacché Céline si laurea in più occasioni campionessa svizzera a livello junior. Finché lo scorso gennaio si affida nelle mani di Michael Lammer, capoallenatore di SwissTennis per la categoria U23 e vincitore in Coppa Davis nel 2014 a fianco di Roger Federer, Stan Wawrinka e Marco Chiudinelli. La rossocrociata saggia ripetutamente l'aria di importanti tornei, migliorando la propria tecnica e la propria classifica sino a raggiungere la 4a posizione nel ranking junior. Da giovanissima promessa spinta a emulare i più grandi campioni a giocatrice di alto spessore, come precedentemente Martina. La vita di Martina è tuttavia stata costellata da una pausa forzata a causa di cronici infortuni a piedi e ginocchia, un'accusa per doping e problemi familiari. Céline (fortunatamente) ha invece un buon rapporto con genitori e fratelli, sempre rimasti al suo fianco come in occasione del torneo di Chiasso e quello di Bellinzona, in cui oggi si è assicurata l'accesso al secondo turno piegando la resistenza della ceca Anna Siskova (354).
La giovane promessa rossocrociata ha confermato in più occasioni di essere spalleggiata (e sostenuta) dai familiari e di avere quella stoffa caratteristica solo dei grandi campioni. Il suo reale potenziale rimane tuttavia ancora tutto da scoprire e incanalare affinché possa ripercorrere le orme di Martina e accaparrarsi le luci della ribalta. Non pare comunque prematuro accostare il suo nome a quello di stella nascente del firmamento internazionale: chiamata a rete, Céline dimostra sempre carattere da vendere e determinazione. Non è infatti eccessiva sfrontatezza, o troppa sicurezza nelle proprie capacità, quando afferma di essere “fisicamente preparata” e di riuscire a lottares sempre "sino alla fine” nel corso di un torneo. Ciò ha acceso ulteriormente l’interesse di addetti ai lavori, e non, su di lei. L’intenzione della svittese è ora d’incamerare esperienza e cercare il più rapidamente possibile di stabilirsi nelle prime 250 posizioni della classifica Wta in modo da raggiungere il circuito maggiore e, un giorno, affiancare Bencic e compagne nella selezione che rappresenterà la Nazionale svizzera alla Billie Jean King Cup. La 17enne non pone infatti limiti alla sua carriera, tant’è che, prima o poi, spera di riuscire a calcare la terra rossa del Centre Court di Parigi in qualità di professionista. E, chissà, magari colmare quell’unica lacuna rimasta nella bacheca di Martina e accaparrarsi il Roland Garros. Per la cronaca la giornata oderina ha riservato fortune alterne alle altre elvetiche impegnate in singolare: Conny Perrin (402) e Nadine Keller (476) si sono imposte con autorità rispettivamente sulla tedesca Jöelle Lilly Sophie Steur (476) e sulla francese Marine Szostak (782), mentre Fiona Ganz (569) e Jenny Dürst (332) sono già state eliminate dal torneo. In campo domani Simona Walter (118).