Sarà un doppio giocato con Nadal l’ultima partita della carriera di Federer
Pare giusto, oltre che curioso, che la carriera di Roger debba chiudersi a Londra, città che l’ha visto imporsi fin da giovanissimo. Doveva infatti ancora compiere 17 anni quando nel ’98 conquistò il suo primo titolo a Wimbledon. Si trattava solo del tabellone juniores, certo, ma fu in quell’occasione che il basilese iniziò a sviluppare una predilezione per la capitale britannica, dove 5 anni più tardi vinse il suo primo torneo dello Slam, a cui seguirono altri 7 trionfi sull’erba inglese. Lungo il Tamigi, inoltre, Roger si è imposto 6 volte nelle Atp Finals. Nessun altro luogo sarebbe dunque stato più adatto a ospitare il suo ultimo match ufficiale.
Lo storico evento accadrà venerdì sera nell’ambito della Laver Cup, torneo ideato dallo stesso Roger per mettere di fronte i più forti tennisti d’Europa ai migliori del resto del mondo. Verificata la tenuta del ginocchio, le ultime riserve sono state sciolte: Federer può giocare e lo farà in coppia con Rafa Nadal – il suo più grande rivale – nel doppio contro Tiafoe e Sock. Solo lontanamente riusciamo a immaginare le emozioni che proverà il renano, specie perché – per via dei guai fisici – questa partita rischiava di non giocarla, e che dunque il suo ultimo match sarebbe rimasto quello giocato a Wimbledon col polacco Hurkacz nel luglio 2021.
Nata come detto da un’idea di King Roger, la Laver Cup – che prende il nome dall’australiano vincitore due volte del Grande Slam – fu giocata la prima volta nel 2017. «L’idea era portare un bel torneo in luoghi dove la gente non aveva l’opportunità di vedere spesso del grande tennis, come ad esempio Praga», dice il basilese tramite i canali ufficiali della manifestazione. La prima edizione si tenne proprio nella capitale ceca. «Fu bellissimo per me giocare in doppio con Nadal», rammenta Roger. «E ricordo come tutta la squadra festeggiò il successo finale». La Laver Cup, infatti, pur essendo una sorta di esibizione, non è priva di agonismo. «Tutt’altro», conferma il renano, «come manifestazione è paragonabile a un all-star weekend della Nba, ma in campo c’è maggiore intensità e ogni giocatore vorrebbe prendervi parte. E poi i capitani sono leggende come Björn Borg e Johh McEnroe, che non sono lì a fare da contorno, il loro lavoro di coaching è fondamentale, specie coi giocatori più giovani».
Ricorda Federer che... «la seconda volta, a Chicago, fu davvero speciale perché si giocava nell’arena dei Bulls, quasi un luogo sacro. Tutte le partite furono tirate, con ben 8 super tie-break». L’anno seguente toccò a Ginevra. «Quando cominciammo a ideare l’evento, mai avrei immaginato che un giorno l’avremmo giocato proprio nel mio Paese. Fu l’edizione più equilibrata di tutte. A Boston nel 2021 invece non ci fu storia, i miei compagni stravinsero, forse perché io, infortunato, dovetti restare in tribuna!», conclude scherzando il 41enne Roger.
Giunta alla quinta edizione – solo successi europei – la Laver Cup ha una formula curiosa: ogni successo colto la prima giornata vale 1 punto, mentre il secondo giorno frutta 2 punti, e addirittura 3 se ne guadagnano per ogni vittoria conquistata l’ultimo giorno. Vince chi raggiunge quota 13. In cartellone ci sono 9 singolari e 3 doppi, al posto del terzo set è previsto un super tie-break al 10. Agli ordini di Borg, la formazione europea – favorita nei pronostici e per tradizione vestita di blu – è formata da Djokovic, Nadal, Tsitsipas, Ruud, Federer e Murray. Il resto del mondo – in tenuta rossa e guidato da McEnroe – schiera invece Auger-Aliassime, Fritz, Schwartzman, De Minaur, Tiafoe e Sock. Il programma di venerdì prevede alle ore 14 Ruud contro Sock, seguito da Tsitsipas-Schwartzman. Alle ore 20 Murray-De Minaur e a seguire il doppio Federer/Nadal contro Sock/Tiafoe.