Per organizzare l’edizione 2022 in gennaio la federazione attinge alle riserve (56 milioni) e ricorre a un credito di 30 milioni
L’organizzazione degli Australian Open 2021 ha fatto registrare una perdita di 70 milioni di franchi a causa delle spese sostenute per fare arrivare con anticipo i tennisti e piazzarli in quarantena in albergo. A queste maggiori uscite straordinarie si aggiunge il mancato incasso per la limitazione dei posti in tribuna a causa delle disposizioni sanitarie. Per tamponare la falla Tennis Australia attinge a riserve che ammontano a 56 milioni di franchi e ha fatto ricorso a un credito di 30 milioni per mettere in piedi l’edizione del 2022, per la quale gli organizzatori sperano di riempire le tribune nonostante il Covid.