A lungo terza e lì dal conquistare la prima storica medaglia iridata rossocrociata, la 29enne viene scalzata dal podio da Justine Braisaz-Bouchet
Lena Häcki-Gross ha cullato a lungo il sogno di conquistare la prima storica medaglia iridata rossocrociata. Nella sprint 7,5km di Lenzerheide ha tuttavia chiuso nell'ingrato piazzamento ai piedi del podio, a solo 1"4 dal bronzo e 1"6 dall'argento. Già privata di 1"2 di un metallo prezioso nella staffetta mista dei Mondiali di Nove Mesto, l'obvaldese può essere comunque fiera della sua prestazione. La 29enne ha infatti mantenuto accese le speranze fino all'ultimo, grazie a una prova impeccabile nelle sessioni di tiro (in condizioni difficili, sotto una fitta nevicata), prima di essere scalzata da Justine Braisaz-Bouchet. La francese ha messo tutte d'accordo, imponendosi di 9"8 su Franziska Preuss e regalando al suo Paese il secondo titolo in altrettante gare sulle nevi grigionesi. A completare il podio è stata la finlandese Suvi Minkkinen.
Häcki-Gross è sicuramente dispiaciuta per l'esito, ma non ha nulla da rimproverarsi: sebbene le condizioni fossero più che difficili, tant’è che nel tiro da sdraiata ha dovuto prendersi del tempo prima d'iniziare a sparare, la rossocrociata non ha commesso alcun errore. Nell'inseguimento di questa domenica si presenterà dunque in fiducia. Finora, quest'inverno, non era infatti stata capace di produrre velocità nei tratti sciati. Il suo miglior piazzamento era stato il nono posto nella sprint di Kontiolahti. Nella gara più importante della stagione, la 29enne ha tuttavia offerto una grande prestazione. Una prestazione che non è stata premiata solo dai centesimi. Le altre rossocrociate in lizza hanno invece chiuso lontane: 37esima Elisa Gasparin, 41esima Aita Gasparin e 61esima Amy Baserga. Baserga tradita verosimilmente dall'emozione, tant’è che nella prima sessione ha commesso tre errori (e in totale cinque) compromettendo le sue possibilità di partecipare all'inseguimento.
Nella sprint maschile (in programma domani) Johannes Thingnes Bö potrebbe detronizzare il suo connazionale Ole Einar Björndalen, mettendo in bacheca la 21esima medaglia d'oro iridata. Un record. Nella staffetta mista di mercoledì non ha funzionato, ma il norvegese ha mostrato una progressione impressionante come ultimo frazionista portando quasi la propria rappresentativa sul terzo gradino del podio. Una prestazione che ha sottolineato l'eccellente stato di forma del 31enne, che può sperare di conquistare ben sei titoli. O cinque, qualora dovesse saltare la staffetta mista individuale. Bö e il 51enne Ole Einar Björndalen sono ‘divisi’ da 20 anni. Come il primato di allori, anche se Björndalen ha più argenti.
Bö che, ricordiamo, si ritirerà nel mese di marzo, a fine stagione, dovrà respingere l'attacco dei suoi connazionali. L'attuale leader della generale Sturla Holm Laegreid e il fratello Tarjei, che si è imposto due volte in questa stagione, come pure dei biatleti transalpini e svedesi. Non da ultimo quello dell'italiano Tommaso Giacomel e del rossocrociato Niklas Hartweg, giovani che ricoprono il ruolo di outsider.