Sci

Gut-Behrami sul podio a Cortina, ma preoccupano Shiffrin e Suter

La ticinese è stata ‘beffata’ da Venier nella prima libera su una difficilissima Olympia delle Tofane, costata il crociato a Corinne

(Keystone)
26 gennaio 2024
|

Una pazzesca Stephanie Venier ha privato Lara Gut-Behrami della sua prima vittoria in discesa a quasi due anni dall'ultima volta: la ticinese è riuscita a domare alla perfezione una Olympia delle Tofane decisamente più complicata e insidiosa rispetto alle passate edizioni, dimostrando una forza mentale non indifferente. Ferma a lungo, complice la bruttissima caduta di Mikaela Shiffrin, la 32enne è stata pulita e precisa lungo tutto il tracciato lasciando qualcosa (successivamente rivelatosi di troppo) nel passaggio delle Pale di Rumerlo e in quello dello Scarpadon, in cui si è fatta scaricare leggermente a monte. L'esultanza appena superato lo striscione del traguardo ha fatto subito capire di essere un tempo difficilmente battibile, eppure l'austriaca ha spiazzato tutte pennellando l'ultimo tratto e precedendo di 0"39 la rossocrociata. A completare il podio sono invece state a pari merito (+0"71) la mattatrice della specialità, Sofia Goggia, una sorprendente Christina Ager e Valérie Grenier... La bergamasca è riuscita a isolarsi, estraniandosi da tutto quello che è accaduto in pista ma è parsa tirare comprensibilmente un po’ il freno a mano.

Dal canto suo Gut-Behrami ha confermato di apprezzare particolarmente il tracciato dolomitico, centrando il suo primo (l'ottantaduesimo assoluto) podio stagionale nella specialità. La sciatrice di Comano aveva infatti già conquistato l’oro in superG e gigante nonché il bronzo in discesa ai Mondiali del 2021 tenutisi proprio su questo pendio. “È una delle migliori piste del mondo, sempre preparata alla perfezione”, ha affermato poco dopo la cerimonia di premiazione. “La discesa è stata buona, ho percepito sensazioni incoraggianti e riacquisito un pizzico di fiducia. Nel Gran Curvone ho preso un dosso che mi ha portato un po’ fuori traiettoria, di conseguenza ho dovuto correggere la mia linea. So di aver commesso un errore e di poter, o dover, migliorare in vista di quest’oggi. Ogni aspetto dev’essere perfetto. Non si ha il diritto di sbagliare quando si tratta di impostazione”, ha continuato rivolgendo un pensiero alle colleghe uscite di scena. “È sorprendente che così tante ragazze siano cadute, perché la pista era in buone condizioni. Prima i salti erano molto più difficili e pericolosi, ma eravamo anche più abituate e pronte ad affrontarli. La chiave per me è stata che non era la prima volta che aspettavo a lungo in partenza: sapevo quali traiettorie prendere e ho visto che su certi dossi andavamo lontano”. Nelle quattro libere disputate nel corso dell’inverno, la 32enne non era finora riuscita a chiudere meglio della sesta posizione (come successo una quindicina di giorni fa a Zauchensee). Questo risultato permette comunque alla ticinese di issarsi in terza piazza nella classifica di specialità capeggiata da Goggia. L’italiana precede anche Venier, capace a sua volta di bissare l’unico successo conquistato ben cinque anni or sono a Garmisch-Partenkirchen sempre in una libera.

La pista ha messo in difficoltà parecchie delle migliori interpreti del circuito, tant’è che in quarantacinque minuti sono riuscite a scendere ‘solo’ undici atlete (di cui ben cinque uscite dal tracciato). A destare particolare apprensione è stata Mikaela Shiffrin: scattata qualche istante prima di Gut-Behrami, l’americana si è fatta sorprendere come altre concorrenti da uno dei primi dossetti perdendo aderenza col terreno e impattando malamente contro le reti. Rimasta a lungo a terra, e prontamente soccorsa, l’atleta a stelle e strisce si è rialzata in piedi zoppicando vistosamente e faticando ad appoggiare il ginocchio sinistro. Shiffrin è stata in seguito prelevata dall’elicottero e trasportata all’ospedale, ma ha comunque lanciato un messaggio di incoraggiamento alle compagne di squadra. La condizione della natia di Vail è poi stata chiarita dalla Federazione americana: “Dalle prime analisi sembra che il legamento crociato anteriore e quello posteriore siano intatti”. Un piccolo sospiro di sollievo, perdere anche la regina del Circo bianco dopo Petra Vlhova sarebbe un duro colpo.

Non è tuttavia stata l’unica a farsi sorprendere dall’Olympia delle Tofane. La discesa è stata funestata da numerosi interruzioni: già caduta su questa pista l’anno scorso riportando una commozione cerebrale, più tardi è stata Corinne Suter a imboccare in modo errato la prima compressione e atterrare malamente. Le urla della svittese hanno subito fatto temere il peggio, tant’è che è stato di nuovo necessario l’intervento dell’elicottero. Nulla di rincuorante. E, infatti, le analisi effettuate alla clinica Hirslanden di Zurigo hanno evidenziato una lacerazione del legamento crociato anteriore e un danno al menisco mediale del ginocchio sinistro. “Corinne sarà operata in mattinata; se il recupero procederà secondo i piani, potrà tornare a gareggiare il prossimo inverno”, ha dichiarato il medico Walter O. Frey. Le altre vittime illustri sono invece state Michelle Gisin e Federica Brignone, incappate nello stesso errore della rossocrociata Priska Nufer sul Delta. Apparentemente nessuna conseguenza per le ultime due, mentre la 30enne ha sentito un dolore alla tibia destra e dunque questo fine settimana rimarrà a riposo.