Nel gigante di apertura della Coppa del mondo 2020/2021 il nidvaldese ha chiuso secondo a soli 5 centesimi dal norvegese e precedendo sul podio il grigionese
È mancato davvero poco per rendere perfetto l'inizio della Coppa del mondo 2020/2021 per la squadra svizzera maschile. Più precisamente cinque piccoli centesimi, che hanno separato Marco Odermatt dal norvegese Lucas Braathen e quindi dal successo nel gigante di apertura della stagione sulle nevi austriache di Sölden, dove comunque i colori rossocrociati sono stati grandi protagonisti con Gino Caviezel che ha accompagnato il nidvaldese sul podio e Loïc Meillard che si è piazzato quinto a soli dieci centesimi dal compagno di squadra. Appena fuori dalla top-10 Justin Murisier (11o).
Settimo al termine di una prima manche comandata dal connazionale Caviezel, il 23enne Odermatt ha sfoderato una seconda discesa da manuale – miglior tempo con 0"02 di margine su Braathen, che dal canto suo è andato a prendersi il primo successo in carriera partendo dalla quinta posizione – conquistando il suo quinto podio in Cdm, il quarto in gigante, lui che aveva chiuso l'ultima classifica di specialità al settimo rango nonostante uno stop di un mese per un infortunio a un ginocchio. Quanto al 28enne grigionese, nella seconda manche ha concesso rispettivamente 70 e 72 centesimi a Braathen e a Odermatt chiudendo a 0"46 dal vincitore, ma è comunque riuscito a tenersi alle spalle gente del calibro di Pinturault (4o a +0"49), Kristoffersen (5o +0"56) e Kranjec (2o della prima manche ma alla fine solo 7o a +0"77), centrando il suo primo podio nel Circo Bianco (in bacheca solo un argento in combinata ai Mondiali juniores del 2013 dietro a... Kristoffersen).
Una prestazione incoraggiante quella della selezione rossocrociata sul ghiacciaio del Rettenbach, che se non è bastata per interrompere il lungo digiuno di successi elvetici in gigante in campo maschile (la vittoria manca dal trionfo di Carlo Janka a Kranjska Gora nel marzo 2011), perlomeno ha colmato un altro lungo vuoto, visto che era da 11 anni (Cuche 1o e Janka 3o sempre a Sölden) che la Svizzera non piazzava due suoi atleti sul podio tra le porte larghe.
Non contenta per la prestazione in sé, ma positiva e fiduciosa in chiave futura per le sensazioni avute. Si può riassumere così lo stato d'animo di Lara Gut-Behrami dopo l'ottavo posto colto nel gigante di Sölden, che rappresenta il suo secondo top-10 nella disciplina dal dicembre 2017. «Non sono così contenta di come ho sciato, in quanto nell'ultima settimana mi ero trovata molto meglio sugli sci e cominciavo a fidarmi, cosa che mi era mancata negli ultimi due anni – il commento rilasciato ai microfoni della Rsi dalla 29enne ticinese, 6a dopo la prima manche ma che ha perso due piazze nella seconda discesa, chiudendo a 2"56 dalla vincitrice, l'italiana Marta Bassino –. In partenza ne ero consapevole e forse anche per questo nella prima manche ho sciato trattenuta, mentre la seconda è andata bene fino circa a metà muro, poi ho iniziato ad arretrare un po' e ho fatto più fatica. Sono comunque contenta perché mi sento di nuova sicura e solida sugli sci, per cui per questa prima gara stagionale, dalla quale posso trarre diversi insegnamenti, il bicchiere è mezzo pieno».
Riempito quasi fino all'orlo sembra invece il bicchiere di Michelle Gisin, che con il quarto rango a 1"30 dalla vincitrice – vicino alla quale è riuscita a rimanere solo la connazionale Brignone (+0"14), mentre la slovacca Vlhova, terza, è già staccata di 1"13 – ha centrato il suo miglior risultato di sempre tra le porte larghe (quarto top-10). «È incredibile iniziare così la stagione, ho trovato due manche molto solide e sono molto contenta di essere lì con le migliori in gigante, da sempre la disciplina di cui sono innamorata», le parole della 26enne obvaldese.
Può sorridere anche Wendy Holdener, 26a ma che senza un grosso errore sul secondo tracciato avrebbe anche lei lottato per un posto tra le migliori dieci (era 7a dopo la prima prova). E questo dopo aver ripreso ad allenarsi solo qualche giorno prima dell'appuntamento sulle nevi austriache, fermata nella sua preparazione dalla frattura alla testa del perone destro di inizio settembre.
Bella rimonta infine per la 27enne obvaldese Andrea Ellenberger, passata dal 25o all'11o posto grazie al terzo miglior tempo della seconda manche.