Marocco e Croazia sono intenzionate a giocarsi il terzo posto col massimo dell’impegno
Al contrario di quanto visto molte volte in passato, la gara di sabato pomeriggio (ore 16) fra Croazia e Marocco che mette in palio il terzo posto mondiale non sarà una partita di consolazione affrontata senza mordente da due formazioni deluse per il mancato accesso alla finalissima. «Vincere una medaglia farebbe di noi eroi immortali», ha addirittura affermato Andrej Kramaric. Il trentunenne attaccante croato è cresciuto col mito del bronzo conquistato in Francia nel 1998 dalla selezione balcanica guidata dal leggendario allenatore Miroslav (Ciro) Blazevic, quella per intenderci in cui giocavano Jarni, Boban, Suker e Prosinecki. Per la sua ultima gara in una Coppa del mondo, il mito vivente Luka Modric – che fu Pallone d’oro nel 2018 – farà di tutto per regalare al suo giovane Paese il terzo podio iridato della storia, dopo il già citato bronzo conquistato nel ’98 e l’argento colto quattro anni fa in Russia, quando i croati si arresero nella finale 4-2 alla Francia di Antoine Griezmann e Kylian Mbappé.
«Croazia e Marocco ormai sono fuori dai grandi giochi», ha detto il selezionatore dei magrebini Walid Regragui, «ma la medaglia di bronzo è un traguardo a cui tengono parecchio entrambe le squadre. I miei giocatori, ve lo posso garantire, hanno ancora molta fame». Queste due squadre, che nella fase a gironi erano state inserite entrambe nel Gruppo F, si erano lasciate il 23 novembre sul risultato di 0-0 al termine della loro prima gara in Qatar, risultato che rispecchiava alla perfezione il credo tattico seguito da entrambi gli allenatori, Regragui e Dalic, che sono molto attenti innanzitutto a non prenderle, prima ancora che ad attaccare. Il tecnico magrebino, ad ogni modo, per questa finale per il 3° e 4° posto si attende un incontro assai più aperto rispetto al precedente: «Ci saranno certamente maggiori spazi, ci sarà insomma da divertirsi», assicura il 47enne Regragui. Nell’ultima edizione della finale di consolazione, a Russia 2018, il Belgio – eliminato in semifinale dalla Francia – si era imposto 2-0 sull’Inghilterra, che nel penultimo atto era stata sconfitta ai supplementari dalla Croazia. Nel 2014 in Brasile, invece, a conquistare il bronzo furono gli olandesi, che non ebbero pietà (3-0) dei padroni di casa, evidentemente ancora scioccati dal clamorosissimo 7-1 subito in semifinale dalla Germania, squadra che poi vinse quel torneo imponendosi nell’atto finale sull’Argentina.