Il greco atterra a 8m48 e festeggia un nuovo titolo olimpico dopo quello vinto a Tokyo. Mentre l'appenzellese chiude all'amarissimo quarto posto
L'inizio non è certo dei migliori per Simon Ehammer, il cui primo balzo nella finale del lungo ai Giochi di Parigi è un nullo, in una gara in cui è l'italiano Furlani a dettare i ritmi, con il suo 8m25. Al secondo tentativo, però, l'appenzellese entra prepotentemente in gara, con un 8m20 che lo issa in terza posizione. E con buon margine di crescita oltretutto, considerando che al momento dello stacco il ventiquattrenne portacolori del Tv Teufen sulla pedana concede quattordici centimetri.
Intanto la gara è più che mai lanciata, quando il greco Tentoglou vola addirittura a 8m48, lanciando il guanto di sfida a tutti i rivali che sognano il podio. Ehammer però deve fare i conti anche con il giamaicano Pinnock, che chiude il secondo giro di salti scavalcando Furlani, con un promettente 8m36. Al terzo balzo invece Ehammer non riesce a migliorarsi (8m11), ma arriva comunque a passare il turno con la quarta miglior misura.
Alle 21.09, l'appenzellese si lancia per il suo quarto tentativo, ma per la seconda volta concede troppo al momento dello stacco, e non arriva neppure agli 8 metri (7m92). Il quinto tentativo invece è invece nullo, così alla fine gli resta un ultimo salto per provare a riscrivere la storia dell'atletica rossocrociata, che da trentasei anni aspetta di rivedere un suo atleta sul podio dei Giochi, dopo il bronzo di Werner Günthör nel getto del peso alle Olimpiadi di Seoul del 1988. E purtroppo, dovrà attendere ancora.