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Il Cio replica all’Iba: ‘Serve una nuova federazione’

Non tarda ad arrivare la reazione del Comitato olimpico dopo gli attacchi del giorno prima in conferenza stampa. ‘Un nuovo organo prima del 2028’

Non si placano gli echi del caso Khelif
(Keystone)
6 agosto 2024
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Continua il braccio di ferro tra il Comitato olimpico internazionale e l’Iba, la Federazione internazionale di pugilato, dopo le polemiche sull’ormai arcinoto, controverso caso della pugile algerina Khelif, e la caotica conferenza stampa di lunedì, in cui l’Iba – senza riuscirci, in realtà – aveva cercato di convincere tutti del perché secondo lei la pugile nordafricana (al pari dell’altra atleta finita nel mirino, la taiwanese Lin Yu-Ting) non avrebbe dovuto gareggiare con le ragazze ai Giochi di Parigi. Una conferenza stampa che si era ben presto trasformata in un attacco ai vertici del Cio da parte del suo presidente Umar Kremlev («Stiamo assistendo alla corruzione dei giudici e alla morte della boxe femminile, tutto questo mentre Bach è presidente» aveva detto, tra le altre cose), e il giorno dopo le accuse il Comitato olimpico internazionale decide di reagire. E lo fa senza tergiversare: «Il pugilato ha un disperato bisogno di una nuova federazione mondiale» sono le parole del portavoce del Cio, Mark Adams. «È una convinzione rafforzata dall’incresciosa conferenza stampa di ieri dell’Iba».

L’auspicio del Cio è che «le federazioni nazionali che già sono in contatto tra loro istituiscano un nuovo organo che disciplina la boxe mondiale in vista delle Olimpiadi di Los Angeles, e ciò deve avvenire prima del 2028».