Il ticinese lascia davvero un'ottima impressione in semifinale, dove chiude appena dietro a Milak. Nuovo primato svizzero, grazie al quarto miglior crono
Dopo aver tenuto fede alle promesse nelle eliminatorie dei 200 delfino, dove al mattino il verbanese aveva nuotato senza forzare in 1'54‘’77, a 0‘’57 dal proprio record nazionale, Noè Ponti a inizio serata scende in acqua nella seconda delle due semifinali nell'immensa Défense Arena, dove riesce a staccare il biglietto per la finale in programma domani: impegnato in corsia cinque, il gambarognese lascia davvero un'ottima impressione, con uno sprint finale davvero irresistibile che gli permette di risalire dal quarto posto provvisorio al secondo, chiudendo direttamente alle spalle del favoritissimo ungherese Kristof Milak, che chiude davanti a tutti – senza sorpresa – nel tempo di 1'52‘’72.
Per il ticinese, il 1'54'14‘’ non è soltanto sinonimo di qualificazione alla gara che assegnerà le medaglie – a cui accede con il quarto miglior tempo – ma è anche sinonimo di nuovo record svizzero, rosicchiando 0'06‘’ al precedende stabilito due anni prima ai Mondiali di Budapest, nella prima gara ai Giochi di Parigi in cui un nuotatore rossocrociato riesce a guadagnarsi la finale.
Quanto all'altra semifinale, ad aggiudicarsela è stato il beniamino di casa, Leon Marchand in 1'53‘’50, davanti al canadese Karhun e all'estone Zirk.