Nuoto

‘Certo, detenere il record fa un certo effetto’

Tutta la soddisfazione del ticinese Noè Ponti dopo il weekend di Coppa del mondo in cui è si è impossessato del nuovo limite mondiale dei 50 delfino

20 ottobre 2024
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Certo non capita tutti i giorni che un atleta ticinese riesca a issarsi sul tetto del mondo, e dunque quello ottenuto domenica da Noè Ponti, nuotatore 23enne del Gambarogno, è davvero di quelli destinati a rimanere incisi indelebilmente nella storia sportiva della nostra terra, e non soltanto A Shanghai, dove nel weekend si è disputata una tappa della Coppa del mondo in vasca corta, Ponti si è addirittura impossessato – nel corso delle batterie – del nuovo record mondiale sui 50 metri delfino. Il ticinese ha infatti fermato il cronometro sui 21”67, vale a dire otto centesimi più veloce del precedente limite, detenuto in comproprietà da due atleti: il brasiliano Nicholas Santos, che lo aveva firmato nel 2018, e dal magiaro Szebasztian Szabo, che fece altrettanto tre anni più tardi. Grazie a questa impresa, Ponti è il primo nuotatore svizzero a stabilire un record mondiale in una competizione riconosciuta dalla World Aquatics dal 1985, anno in cui Dano Halsall aveva registrato il primato nei 50 m stile libero in 22”52.

Si tratta dell’ennesimo risultato di importanza assoluta per il numero 1 fra i nuotatori svizzeri, che negli ultimi anni aveva già messo in bacheca medaglie prestigiosissime a livello continentale, iridato e olimpico, e che nel corso di questo weekend in Cina, nelle prime giornate, aveva già fatto segnare il nuovo record europeo nei 100 metri delfino, oltre ai nuovi limiti svizzeri nei 100 e nei 200 metri misti.

Aver firmato il nuovo record mondiale non ha tolto concentrazione a Ponti, che a livello psicologico ha saputo tenere altissima l’asticella, tanto che poche ore più tardi, in occasione della finale, che ha naturalmente vinto, è andato vicinissimo ad abbassare ulteriormente il limite: il ticinese ha infatti conquistato la gara con un tempo di 21”68, risultando quindi un solo centesimo di secondo più lento di se stesso. Dopo il trionfo di venerdì nei 100 metri – condito come detto dal nuovo record continentale - Noè si è imposto nella gara più breve del programma davanti al 25enne olandese Nyls Korstanje (+ 32/100) e al 31enne tedesco Marius Kusch (+ 58/100).

«Quando ci hanno introdotto prima della finale dei 50 metri, ho sorriso perché mi hanno presentato come il nuovo primatista mondiale», ha voluto raccontare il gambarognese al termine di una delle giornate più gloriose della sua ancor giovane carriera. «Ammetto che fa un po’ strano, ma ovviamente è una gran bella sensazione. Non ci sono tante parole per descrivere ciò che è successo stamattina. Semplicemente, sono grato a tutto. Forse ciò mi aiuterà a dimenticare il sogno infranto di Parigi, non lo so. Dopo i Giochi mi sono preso una bella pausa, almeno un mese e mezzo, quindi sono tornato ad allenarmi soltanto un mese fa, decisamente non da troppo tempo. Ora, comunque, tutto è ricominciato, e in queste gare sono arrivate prestazioni pazzesche. Il passato è passato, e adesso guardiamo semplicemente al futuro».

Noè Ponti è stato bravo a dimenticare – o quanto meno ad archiviarla nel modo migliore – l’esperienza in chiaroscuro di Parigi, da dove era rientrato comprensibilmente amareggiato malgrado le buone prestazioni. Lui voleva salire sul podio, sinonimo di un altra medaglia a cinque cerchi dopo il bronzo di Tokyoa del 2021, ma non c’è riuscito, e quindi la sua delusione era del tutto legittima.

Probabilmente, ha capito che il suo pensiero in queste ultime settimane, caso mai, doveva tornare non tanto a quanto successo nella capitale francese, ma a quanto mostrato in Romania, dove lo scorso anno, sempre in vasca corta, aveva disputato eccellenti Campionati mondiali, facendo suo l’oro addirittura su tre distanze (50, 100 e 200 metri delfino). Comunque sia andata, il gambarognese è riuscito alla perfezione a riportare il suo focus su ciò che davvero conta. A fare la differenza nella gara che gli ha fruttato il nuovo limite mondiale sulla distanza – secondo gli esperti - è stata probabilmente la sua indiscussa bravura nella fase subacquea della virata, esercizio in cui sa dimostrarsi superiore a tutti i suoi rivali.

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