Grazie all'insistenza di Manix Landry, i biancoblù espugnano Rapperswil e fanno un balzo sopra la linea dei play-in. ‘Possiamo sicuramente dirci contenti’
Spesso si sente dire da giocatori e allenatori che le reti e le vittorie sono la logica conseguenza del lavoro svolto sul ghiaccio. Così, dopo aver assistito ai primi venti minuti di Rapperswil-Ambrì, nessuno può dirsi sorpreso dal risultato: un rotondo 2-0, strameritato per i biancoblù, che pattinano moltissimo e giocano con intelligenza, mettendo una gran pressione sugli avversari in quella che è la Partita con la p maiuscola. Infatti, Dario Bürgler e compagni sanno bene che – classifica alla mano – in caso di vittoria agguanterebbero in classifica gli stessi sangallesi, risultato significativo soprattutto dal punto di vista simbolico, in quella che si prospetta un’accesissima lotta per provare a chiudere la regular season al decimo posto, almeno. Purtroppo per l’Ambrì, quell’asfissiante primo tempo sarà solo la faccia migliore della medaglia, in un venerdì sera che cambierà decisamente volto da metà partita in poi, suppergiù. Tuttavia, ciò non toglie che, pur se l’aggancio in classifica agli uomini di Lundskog non riuscirà, in terra sangallese ai ticinesi l’affare riesce comunque, siccome – visti i risultati dalle altre piste – a fine serata fanno un bel balzo al di sopra della fatidica linea che separa le squadre che prenderanno parte alla postseason da quelle destinate alle ferie. Mancherà ancora un mese alla resa dei conti, e rispetto agli inseguitori i biancoblù hanno pur sempre disputato un match in più, ma il simbolico passettino in avanti è un’innegabile iniezione di fiducia in vista della sfida casalinga odierna con il Kloten, altra partita di significativa importanza per gli uomini di Cereda, che vorranno andare in pausa con il cuore in pace.
Soprattutto, però, i due punti conquistati a Rapperswil a conclusione dell’ennesimo overtime – addirittura il ventiduesimo della serie (ma a questo punto ha ancora senso contarli?) – sono la miglior risposta possibile a una seconda parte di contesa difficile sul serio, basti dire che i padroni di casa negli ultimi quaranta minuti mitragliano il malcapitato Juvonen, con ben trentaquattro tiri in porta di cui trentadue scoccati tra il 23’45” e il 56’27”, momento in cui lo svedese Strömwall, in powerplay, mette alle spalle di un portiere biancoblù che si erge nuovamente a protagonista un pareggio che era nell’aria. Del resto, Cereda aveva intuito con largo anticipo la necessità di dover calmare un po’ le acque in un contesto ben diverso, siccome quelli del Rapperswil non incontrano più la stessa difficoltà nell’impostare, di fronte a un avversario meno mobile e lucido rispetto a prima: purtroppo per lui, quel timeout speso già al quarantasettesimo, quando il risultato era ancora sul 3-1 per i suoi, non basterà a difendere i due gol di margine.
Tuttavia, anche stavolta, come del resto era accaduto innumerevoli volte in passato, una volta raggiunto nel punteggio l’Ambrì non s’è perso d’animo, e alla prima vera occasione, nell’overtime ha chiuso i conti, sfruttando l’energia di un Manix Landry che ci aveva già provato una volta, al 63’02”, e al secondo tentativo (il quarto della sua serata), al 62’43”, ha fatto centro, dopo uno slalom nel terzo avversario culminato con un ‘polsino’ sul palo più lontano. «Nel primo tempo siamo riusciti a mettere intensità e velocità nel nostro gioco, poi però abbiamo concesso un po’ troppi spazi al Rapperswil per rientrare – dice, ai microfoni di Rsi, il difensore Isacco Dotti –. Sicuramente, però, siamo contenti per i due punti: forse, a furia di allenarli gli overtime abbiamo imparato a vincerli...».